In Italia sono 53.588 i nuovi positivi al Covid contro i 70.803 di ieri ma soprattutto i 59.555 di domenica scorsa. I decessi sono 118 (ieri 129): le vittime totali dall’inizio della pandemia sono 159.784. I tamponi processati sono 364.182 (ieri 477.041) con un tasso di positività che scende dal 14,8% al 14,7%.
In calo le terapie intensive, meno 4 (ieri +17), con 42 ingressi del giorno, e arrivano a 489. In crescita invece di 68 unità i ricoveri ordinari (ieri +32), 10.017 in tutto. E’ quanto emerge dal bollettino quotidiano del ministero della Salute.
La regione con il maggior numero di casi oggi è il Lazio con 6.533 contagi, seguito da Campania (+6.373), Lombardia (+6.371), Puglia (+4.929) e Veneto (+4.881).
I dimessi/guariti delle ultime 24 ore sono 48.486 (ieri 65.159) per un totale che sale a 13.402.015. Gli attualmente positivi sono 6.405 in più (ieri +6.124) arrivando a 1.284.016. Di questi, 1.273.510 sono in isolamento domiciliare.
La prossima settimana l’Europa darà una indicazione “condivisa” sulla quarta dose del vaccino contro il Covid. Lo ha detto a Mezz’ora in più il ministro della Salute, Roberto Speranza. La quarta dose servirà “subito” per i soggetti immunocompromessi, ha aggiunto, e probabilmente per le fasce generazionali più fragili. Il ministro ha poi confermato che il governo deciderà intorno al 20 aprile se mantenere l’obbligo di mascherina al chiuso dopo l’1 maggio o meno.
Al momento fa parte della grande famiglia della variante Omicron, la nuova forma del virus SarsCoV2 chiamata Xe. Lo afferma l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), che nel suo aggiornamento settimanale sulle varianti considera la Xe il frutto di una ricombinazione dei due principali sottotipi della Omicron, BA.1-BA.2. “XE appartiene alla variante Omicron fino al momento in cui non saranno riportate differenze significative nella trasmissione e nelle caratteristiche della malattia, inclusa la gravità”, scrive l’Oms.
La Xe, al momento, avrebbe lo status di un sottotipo della Omicron, accanto a , BA.1-BA.2, dai quali si è formata, e alla BA.3, che circola molto meno rispetto alle prime due.
La presenza del nuovo sottotipo Xe, scrive ancora l’Oms, è stata segnalata in Gran Bretagna il 19 gennaio scorso, quando sono state osservate oltre 600 sequenze. Le prime stime, prosegue, l’Oms indicano che la Xe sembra essere circa il 10% più contagiosa rispetto alla BA.2, “tuttavia – aggiunge – questo dato richiede un’ulteriore conferma”.