Sono 13.316 i nuovi casi di Covid-19 in Italia nelle ultime 24 ore con 47 decessi. Sono 85.693 i tamponi processati fra antigenici e molecolari, e il tasso di positività al Covid-19 registrato è pari al 15,5% (-3,8% rispetto ai ieri). In aumento ricoveri (+228) e intensive (+7).
È quanto emerge dal bollettino quotidiano del ministero della Salute. Il totale dei casi da inizio pandemia arriva a 22.542.568 e la conta delle vittime sale a 177.197.
Test del sangue svela chi rischia di più il long Covid
Grazie ad un esame del sangue eseguito al momento dell’infezione da Sars-CoV-2, sarebbe possibile prevedere la sindrome da Long Covid. È quanto emerge da uno studio pubblicato su eBioMedicine del gruppo The Lancet. “L’infezione non grave da SARS-CoV-2 perturba il proteoma plasmatico per almeno 6 settimane dopo il primo test PCR positivo. Le firme della proteomica plasmatica tengono traccia della gravità dei sintomi e della risposta anticorpale e hanno il potenziale per identificare gli individui che hanno maggiori probabilità di soffrire di sintomi persistenti”, si legge nello studio. L’analisi è stata condotta su “54 operatori sanitari (44% maschi) presentavano PCR o infezione confermata da anticorpi, mentre i restanti 102 (38% maschi) fungevano da controlli non infetti.
Vaccino in dializzati, mortalità cala drasticamente
La vaccinazione nei pazienti in dialisi contro il Covid con almeno tre somministrazioni ha determinato una netta riduzione delle conseguenze più gravi dell’infezione (ospedalizzazione o decesso). Lo indicano le analisi preliminari dei dati raccolti nel corso dello studio Sin (Società italiana di Nefrologia)- Iss (Istituto Superiore di Sanità), di cui si è parlato a Milano alla presentazione del 63° Congresso della Società Italiana di Nefrologia, che si svolgerà dal 5 all’8 ottobre a Rimini. Dall’analisi emerge che sebbene la variante Omicron abbia determinato una crescita globale delle infezioni e una relativa impennata del numero dei casi nei pazienti con malattia renale cronica in dialisi, l’impatto clinico – così come nella popolazione generale – è stato più modesto in termini di ospedalizzazioni e mortalità.