Sulle vicende legate al Coronavirus per evitare inutili allarmismi senza però perdere di vista le prescrizioni mediche il dottore gastroenterologo materano Nicola D’Imperio, già primario all’ospedale Maggiore di Bologna dal 2001 al 2014, ha inviato alla nostra redazione un’altra nota che contiene ulterioni considerazioni sullla vicenda sanitaria che sta creando il panico anche nella popolazione italiana. Di seguito la nota integrale.
Nicola D’Imperio: “La colonna infame”
Riprendo l’argomento da dove l’avevo concluso tre giorni fa ed esortavo a …”evitare inutili allarmismi per qualcosa che è poco più di un’epidemia influenzale, ma a condizione che gli organi sanitari ed amministrativi locali si muovano nella maniera più corretta, scientifica e razionale possibile, che abbiano un piano già ben definito nei dettagli in caso di necessità e che vengano messi in disparte gli opportunisti e gli “untori”.
Ma ormai la spirale di paura si è innescata.
Boccaccio, che aveva vissuto la peste e che aveva visto morire il padre, parenti, persone amate, ci dice che l’effetto più terribile della peste era la distruzione del vivere civile, il vicino iniziava ad odiare il vicino, il fratello e persino i figli abbandonavano i genitori. La peste metteva gli uomini gli uni contro gli altri. E Boccaccio rispondeva alla paura e all’odio scrivendo il Decamerone, un inno alla vita ed alla civiltà.
Manzoni non aveva vissuto la peste, ma ne aveva studiato in modo approfondito i documenti e ne descrive non solo alcuni aspetti, ma anche la paura (che oggi esorcizziamo col termine di psicosi), descrive la scena di uno straniero che tocca il muro del Duomo di Milano e viene linciato dalla folla perché accusato di spargere il morbo. Manzoni scrive, in appendice ai Promessi Sposi, “La colonna infame” in cui parla di due uomini, Piazza e Mora, che furono torturati e condannati a morte perché una donna, Caterina Rosa, alle 4 e 30 del 21 giugno del 1630, aveva solo supposto che Piazza spargesse il contagio e questo, sotto tortura, fece il nome del secondo; ad entrambi fu estorta, sempre sotto tortura, la confessione e furono giustiziati.
Episodi simili si sono ripetuti anche nell’ottocento, proprio qui in Basilicata, quando, in occasione dell’epidemia del colera, alcuni ricchi possidenti furono accusati di diffondere il contagio con venefici contro i poveri.
Entrambi, sia il Boccaccioche il Manzoni, sostenevano che i danni creati dalla paura erano persino superiori a quelli creati dalla peste e rispondevano allo stesso modo: invitando gli uomini a restare umani quando il mondo impazzisce.
I governanti di Milano avevano lasciato la città nelle mani dei monatti, in pratica delinquenti che depredavano chi si ammalava, contrastati solo dall’opera misericordiosa dei frati cappuccini.
Oggi i tempi sono cambiati, non c’è alcun confronto con la peste bubbonica, neppure lontanissimo, ma l’uomo mostra di non averimparato nulla dalle esperienze passate e diffonde un virus ancora più pericoloso del Covid: la paura ingiustificata ed irrazionale.
Perché in Italia improvvisamente è esplosa l’epidemiae perché proprio nell’area più ricca del paese? Per tutta una serie di motivi tra cui il più importante è stato l’ininterrotto flusso di gente d’affari tra la Cina e la Lombardia, senza alcun controllo e quarantena. La chiusura dei voli diretti non è servita a nulla perché i contatti continuavano nei transiti dagli aereoporti di Francoforte, Parigi e Londra e la Francia, la Germania, l’Inghilterra hanno avuto un numero irrisorio di casi perché quelli che sbarcavano venivano sottoposti a quarantena, mentre chi era in transito, una volta sbarcati in Italia andavano in giro liberamente.
Ma ormai il danno è stato fatto, inutile piangere sul latte versato! Senza parlare del danno economico conseguente che farà precipitare ulteriormente la già barcollante economia italiana.
Come sostenevo all’inizio è necessario che la lotta al virus sia corretta, razionale, scientifica ed univoca in tutto il territorio nazionale. provvedimenti irrazionali e privi di scientificità non fanno altro che fomentare la psicosi, eufemismo di paura. Anche l’informazione deve essere equilibrata: l’eccesso ne fomenta la paura!
I problemi causati direttamente dal virus che, ripeto, sono poco più di quelli di un’epidemia influenzale, sono e saranno irrisori se confrontati a quelli causati indirettamente dall’uomo. Facciamo tesoro una volta tanto dell’insegnamento di chi, come il Boccaccio e il Manzoni, ha vissuto certe realtà prima di noi e ci consiglia di non perdere l’umanità.
Ai nostri governanti, sia locali che nazionali, io consiglio di non perdere non solo l’umanità, ma neppure la correttezza, la razionalità e la scientificità nei provvedimenti che adottano.I governanti di Milano nel 1630 abbandonarono la città nelle mani dei monatti, i nostri invece mostrano di essere ben presenti, ma lo facciano nel modo giusto!