Migliaia di pagine di Dpcm, linee guida, protocolli, ordinanze; la circolare Inail datata 3 Aprile 2020 secondo cui, se un lavoratore dipendente viene contagiato da covid-19, la responsabilità civile e penale potrebbe ricadere sul datore di lavoro; l’ordinanza del commissario Arcuri che fissa a 50 centesimi il costo delle mascherine (chirurgiche) introvabili; le decine e decine di prescrizioni per la riapertura (avvenuta lunedì 11 scorso) delle strutture della specialistica ambulatoriale accreditata tutte a carico delle imprese: sono solo alcune delle numerosissime “trappole” disseminate lungo il percorso ad ostacoli della fase 2, quella della ripartenza. Ma se in “tempi normali” il “mostro” della burocrazia – 160mila norme in Italia contro le 3000 della Gran Bretagna e le 5000 della Germania, con un costo totale a carico di imprenditori e cittadini di 57 miliardi di euro l’anno – scarica i suoi effetti devastanti sull’intera comunità, in tempi di Coronavirus le conseguenze non sono solo disastrose e incomprensibili, ma si ripercuotono drammaticamente sulla salute delle persone e su quanti si occupano di cure e assistenza sanitaria. Ecco perché secondo Sanità Futura questa non è la fase della ripartenza, ma della resistenza. E dovrà necessariamente diventare una resistenza “armata” contro la burocrazia se si vuole sopravvivere e intraprendere una vera ripartenza.
Di questo tema centrale per l’oggi e il domani della ripresa di attività produttive e della vita dei cittadini si è parlato nel 6° Webinar – un mix tra un tavolo operativo, un’assemblea interattiva e una TV on line ed è trasmesso in live su Facebook e youtube e su www.sanitafutura.org che è possibile rivedere) – organizzato da Sanità Futura. Tanti gli interrogativi alla base della discussione, coordinata come per le precedenti dal presidente dell’Associazione Michele Cataldi, con il contributo di filmati, servizi televisivi, interviste: il sistema sicurezza sanitaria e epidemiologica esiste? funziona? A distanza di pochi giorni dalla ripartenza come vanno le cose? Quali sono le criticità? Si riesce a risolverle? Ancora, in tema di sorveglianza attiva, quali sono gli strumenti messi in campo? Funzionano? Cosa si potrebbe fare di più e meglio? Gli organi sanitari e ispettivi hanno un vademecum comune? È reso trasparente? Tra i contributi filmati più interessanti le immagini trasmesse e le spiegazioni venute dal clinicalrisk manager di Sanità Futura dr. Giuseppe Demarzio su come si sono preparate le strutture della specialistica ambulatoriale accreditata ad affrontare la ripresa di prestazioni e servizi. Il “caso” del Centro Madonna della Bruna di Matera è tra le “migliori pratiche” per mettere in sicurezza operatori e pazienti attraverso una complessa organizzazione, strumenti, misure, il tutto a carico del Centro. E così anche quello del poliambulatorio Polimedica di Melfi, con un sistema di misure e dispositivi di protezione per assicurare visite specialistiche, cure ed esami diagnostici ai pazienti no-Covid, quei pazienti – ha ricordato il cardiologo dr. Capogrosso – che per l’interruzione dei servizi ambulatoriali sono seriamente a rischio. Nelle prime visite – ha riferito il dr. Capogrosso – ho intercettato un uomo con infarto da inviare subito a ricovero, mentre le morti per infarto nel Paese sono triplicate.
Ma è possibile mettere in quarantena la burocrazia? A partire da questa domanda per nulla rituale è stato riproposto il passaggio del Presidente Bardi del suo ultimo videomessaggio dedicato proprio alla burocrazia. “La crisi – ha detto il Presidente Bardi – ha dimostrato che la burocrazia statale ammazza ogni tentativo di ripresa economica. Sburocratizzare, snellire le procedure, mettere al centro dell’azione il cittadino, sono gli obiettivi del nostro governo di centrodestra per la Basilicata”. Al webinar è intervenuto il sindaco di Lavello Sabino Altobello, la testimonianza di uno degli amministratori locali in prima linea nella battaglia per lo snellimento delle procedure che – ha detto – assorbono sino al 55% del tempo che gli amministratori dedicano alla propria attività. Altobello ha parlato di “ordinanzificio” per dare la più esatta fotografia dell’insieme di norme in tempi Covid-19. Noi – ha aggiunto – siamo a fianco delle imprese perché anche una sola bottega che chiude fa registrare un impoverimento della comunità locale. Per Michele Cataldi (Sanità Futura) diventa quanto più urgente un’autentica mobilitazione popolare, fatta di imprenditori, cittadini, amministratori, per disarmare la burocrazia che intrappolerà la ripartenza. Ci sono cose che si possono fare in 2 ore anziché in 2 mesi o 2 anni. Sappiamo tutti che a redigere ordinanze e provvedimenti ci sono i burocrati. Chi governa ha gli strumenti e il potere conferitogli dal popolo per inibire le persone sbagliate che stando beatamente con il 27 al riparo da ogni crisi continuando a creare ostacoli anche in questa emergenza. Di qui l’appello al Governatore Bardi a “dare seguito alle parole del suo videomessaggio, individuando rapidamente modalità e strumenti per sburocratizzare, raccogliendo proposte, idee e suggerimenti di chi quotidianamente combatte il “mostro”.
Durante il webinar la prof. Vincenza Colonna ha presentato il logo “Blocc” (Basilicata Laboratorio Contro Covid) del progetto che, sostenuto da Sanità Futura, si pone l’obiettivo di conoscere e far conoscere il virus per poterlo efficacemente contrastare. Il progetto, molto innovativo nella semplicità del suo concept, prevede il processamento e il sequenziamento di campioni raccolti in Basilicata sui pazienti positivi al Covid-19 e anche sugli ex positivi, per generare dati e informazioni genetiche sul virus che saranno a disposizione della comunità scientifica internazionale in modo libero e accessibile. Un secondo obiettivo, per niente trascurabile, potrà essere quello di fornire informazioni e supporto alla sicurezza e alla sorveglianza sanitaria che le autorità regionali – con tutte le proprie strutture – sono chiamate a garantire per la corretta gestione dell’attuale fase di ripartenza. In proposito il sindaco di Lavello ha espresso il totale sostegno del Comune mentre Sanità Futura ha lanciato l’idea di una campagna di raccolta fondi.
Mag 18