Il gastroenterologo materano Nicola D’Imperio torna ad occuparsi dell’emergenza Coronavirus ed in particolare della “sindrome da lockdown. Di seguito la nota integrale.
Coronavirus, Nicola D’Imperio: “La sindrome da lockdown”
Il Covid 19 ha comportato conseguenze dirette sulla salute dell’uomo, che sono importanti, ma ben inferiori delle conseguenze indirette.
Solo per fare qualche esempio, sia nella prima che nella seconda fase della pandemia, sono aumentate del 30% le morti per infarto, del 40% quelle per diagnosi tardiva di tumori, sono saltati tutti i programmi di prevenzione che così faticosamente noi avevamo costruito.
Un vero e proprio sovvertimento, perché le altre patologie non si sono fatte da parte col l’arrivo del virus, anzi se ne stanno creando delle nuove; tra le nuove la Sindrome da Lockdown è la principale.
E’ una nuova patologia che è sempre causata dal Covid 19, ma con modalità indirette, quindi diverse da quelle da tutti ormai conosciute, che sono dirette.
Una patologia ha una etiologia diretta quando l’aggressione dell’agente, in questo caso il virus, si attua con manifestazioni che possono andare dai semplici raffreddori alle gravi polmoniti interstiziali, in cui, con le ricerche di laboratorio, ritroviamo il virus. In caso di etiologia indiretta i sintomi sono molto più variegati, perché coinvolgenti vari organi, e sono espressione di vere e proprie patologie in cui, con gli esami di laboratorio non ritroviamo il virus e, nella stragrande maggioranza dei casi il paziente non è mai venuto a contatto col virus.
E allora di cosa parliamo?
Di una vera e propria patologia, che è molto più diffusa di quella determinata direttamente dal virus e che coinvolge, in modo più o meno grave, milioni di persone in Italia, in cui l’agente etiologico diretto è la paura determinata dal Coronavirus: la Sindrome da Lockdown, una patologia funzionale e plurisettoriale, dell’apparato digerente, coinvolgente, a volte, anche altri organi.
Qual è l’etiopatogenesi?
Il pensiero ossessivo, quotidiano di questo virus, favorito dalla segregazione obbligata e dal martellamento dei media, provoca la produzione, da parte del sistema nervoso centrale, di mediatori chimici che, essendo l’embriogenesi in comune all’apparato digerente, creano una forte azione di incoordinamento della peristalsi intestinale, del tono delle valvole e di alterazione delle secrezioni ghiandolari intestinali. La Sindrome da Lockdown rientra quindi nell’ambito delle patologie funzionali, in cui sono assenti alterazioni organiche, strutturali o substrutturali, (almeno nelle forme non gravi), ma con sintomi del tutto simili a quelli delle patologie organiche.
Quali sono le patologie funzionali più frequenti?
Può essere coinvolto dalle patologie funzionali il tratto digestivo alto (esofago, stomaco, duodeno), in tal caso si possono avere MRGE, malattia da reflusso gastro-esofageo, MRGD, malattia da reflusso duodeno gastrico, dispepsia, oppure il tratto digestivo basso (colon, retto, ano, pavimento pelvico), in tal caso si parla di colon irritabile, di sindrome del pavimento pelvico, ed altro ancora.
Qual è la sua entità?
La Sindrome da Lockdown, essendo determinata da stimoli negativi prolungati, quotidiani, onnipresenti, ossessivi, ed essendo la paura usata come deterrente per fare rispettare le regole elementari per contenere il contagio, coinvolge sia il tratto alto che quello basso dell’apparato digerente ed è molto più grave delle usuali sindromi funzionali. Va considerato, inoltre, che, a volte può essere associata anche a patologie funzionali cardiologiche (tachicardie ed extrasistolie in assenza di un substrato organico), o urologiche (aumento della frequenza della minzione per contrazioni anomale della vescica in assenza di alterazioni organiche).Infine questa nuova sindrome provoca un aumento delle recidive di patologie quali la rettocolite ulcerosa ed il morbo di Crohn, che sono molto condizionate dagli stessi meccanismi patogenetici.
Quali sono i sintomi della Sindrome da lockdown?
Dolori addominali di intensità variabile, in genere non in una sede fissa, ma migranti, meteorismo, borborigmi, stipsi, diarrea, oppure alvo alterno, mucorrea, stimolo imperioso all’evacuazione subito dopo l’ingestionedi cibo, sensazione di ripienezza epigastrica anche molte ore dopo aver mangiato, dolori e bruciori epigastrici o retrosternali, senso di corpo estraneo e bruciore al faringe, sensazione di acido in bocca, bocca amara specie al mattino, tosse secca. A volte si associano anche tachicardie o disturbi urinari. Questi sintomi, ovviamente, non si presentano tutti insieme, oppure singolarmente, ma spesso in un vero e proprio corteo sintomatologico e la loro intensità è variabile, da forme leggere compatibili con le quotidiane attività, a forme gravi invalidanti. L’incidenza è davvero elevata: nella mia pratica professionale gastroenterologica ormai più del 50% dei pazienti ha una Sindrome da Lockdown.
Qual è la terapia?
E’ in funzione del distretto interessato; sono in genere utilizzati farmaci inibitori della pompa protonica, antiacidi, gastroprotettivi, procinetici, antibiotici intestinali, probiotici, antinfiammatori intestinali, cortisonici, antidiarroici, antispastici e così via, in funzione dei sintomi e della loro entità.
Cosa fare?
Bisogna fare l’esatto contrario di quanto oggi facciamo, mi spiego meglio, non voglio essere frainteso: le tre regole (igiene, distanziamento, protezione) vanno assolutamente rispettate, ma non è questo il modo per farle recepire.
Una regola comune per la medicina è l’eliminazione delle cause di una determinata patologia, almeno lì dove è possibile, oppure evitare che queste possano fare dei danni: terapia o, ancor meglio, prevenzione. Abbiamo riconosciuto come agente etiogico diretto per la Sindrome da Lockdown la paura per il Covid e, come agente etiologico indiretto, il Covid stesso. Il virus cerchiamo di ostacolarlo con la protezione individuale, il distanziamento, le regole igieniche, col vaccino lo bloccheremo quando lo incontreremo, ma per la paura non stiamo facendo assolutamente nulla.
Al contrario la si strumentalizza ignobilmente per fare rispettare le regole: la strumentalizzazione della paura, insieme all’insicurezza e alle linee barcollanti di coloro che governano il paese, stanno aggiungendo ulteriori danni, che sono ben superiori a quelli arrecati direttamente dal virus!
Al contrario, quindi, è necessario informare, responsabilizzare, incoraggiare, aiutare! Questo servirà per condurre una vita più normale nel rispetto delle regole e servirà per combattere la Sindrome da Lockdown. Un tale dell’Istituto Superiore di Sanità, di cui, per non dargli importanza, non ritengo neppure che si faccia il nome, l’altro giorno si è accorto che questa situazione durerà ancora un anno e mezzo (come facciano questi a dare i numeri è un mistero). Mi chiedo: ma allora, in tutto questo tempo, chi non si ammala o non muore di Covid, è destinato ad ammalarsi, o morire, per infarto, o tumore, o Sindrome da Lockdown?
Nella foto il dottor Nicola D’Imperio