La Conferenza Stato-Regioni ha dato il via libera al piano vaccini presentato dal Commissario per l’emergenza Domenico Arcuri: “Nei primi giorni di gennaio partirà la vaccinazione di massa”. Oggi il Commissario invierà alle regioni una sorta di “libretto delle istruzioni” per il vaccino ed entro la settimana tutte le indicazioni per la procedura di somministrazione. Verranno consegnate il 90% delle dosi richieste e questo perché è stato stimato che non si vaccinerà il 100% del personale sanitario previsto.
La suddivisione delle prime 1.833.975 dosi è così distribuita: Abruzzo 25.480; Basilicata 19.455; Calabria 53.131; Campania 135.890; Emilia Romagna 183.138; Friuli VG 50.094; Lazio 179.818; Liguria 60.142; Lombardia 304.955; Marche 37.872; Molise 9.294; PA Bolzano 27.521; PA Trento 18.659; Piemonte 170.995; Puglia 94.526; Sardegna 33.801; Sicilia 129.047; Toscana 116.240; Umbria 16.308; Valle d’Aosta 3.334; Veneto 164.278.
E sempre da oggi medici, infermieri e assistenti sanitari che vogliono contribuire all’attuazione del piano di somministrazione dei vaccini anti Sars-Cov-2, potranno inviare la loro candidatura per via telematica al portale https://personalevaccini.invitalia.it/.
I primi italiani saranno vaccinati contro il Covid già subito dopo Natale e prima dell’inizio del 2021 se l’Ema nella riunione in programma il 21 dicembre, e non più il 29 come era stato annunciato, per decidere in merito all’approvazione del vaccino. Un anticipo dei tempi richiesto anche dal ministro della Salute Roberto Speranza e condiviso dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, la quale ha annunciato che è “probabile che i primi europei siano vaccinati prima della fine del 2020”. Nelle prossime ore verrà definito il numero di persone alle quali somministrare il vaccino nel giorno simbolico, lo stesso in tutta Europa, sulla base delle quantità che Pfizer sarà in grado di consegnare.
“La campagna vaccinale sarà una sfida che vinceremo tutti insieme”, spiega il ministro degli Affari Regionali, Francesco Boccia. “Oggi diamo il via libera al piano di distribuzione e domani portiamo il documento condiviso in Conferenza Stato-Regioni in modo da renderlo subito operativo anche dal punto di vista formale – ha aggiunto -. Le Regioni hanno fatto insieme al commissario Arcuri un lavoro puntuale e molto rigoroso”.
“Quella del vaccino Covid è la sfida più importante dei prossimi mesi”, scrive su Fb il ministro Roberto Speranza. “È una buona notizia – prosegue – che tale processo possa completarsi già prima di Natale. Significherà che avremo finalmente a disposizione un vaccino efficace e sicuro. Ho proposto, insieme ai ministri di altri 7 Paesi Europei, tra cui Francia e Germania, che le vaccinazioni partano lo stesso giorno già nel mese di dicembre. Ci vuole ancora cautela e prudenza nei prossimi mesi, finché non avremo raggiunto una copertura vaccinale sufficiente, ma la strada è giusta e finalmente si vede la luce in fondo al tunnel”, conclude Speranza.
Per il presidente della Camera, Roberto Fico non ci sono “obblighi di alcun tipo, ma raccomandazioni, con un rapporto con il medico di base, con il pediatra. Più funziona il rapporto con i territori e la medicina di base più tutti i cittadini sono sicuri nel fare ciò che devono fare”.
Per Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute l’autorizzazione al vaccino “si può fare in 24 ore”. E in un’intervista alla Stampa spiega che “dopo l’ok dell’Ema, le agenzie nazionali approveranno rapidamente: da quel momento in poi i vaccini potranno essere somministrati sul territorio nazionale. Io credo che dal via libera dell’Ema entro 24-72 ore si potrà iniziare a vaccinare”. Si tratterà, spiega, “dell’inizio della vaccinazione, ma non di massa” perché “non è che dal giorno zero si potranno fare milioni di dosi: se ne potranno somministrare migliaia anche perché le dosi all’inizio saranno relativamente poche”. Per raggiungere l’immunità di gregge, dunque, “ci vorranno molti mesi: se ci organizziamo bene direi entro la fine del prossimo anno”.
Dopo il Vaccine Day europeo, “verrà avviata la prima sessione della vaccinazione di massa, destinata alle categorie che il Governo e il Parlamento hanno stabilito essere prioritarie -si legge in una nota -: operatori sanitari e sociosanitari, personale operante nei presidi ospedalieri, pubblici e privati, ospiti e personale delle residenze per anziani”.
“La seconda fornitura di dosi di vaccino garantita da Pfizer all’Italia sarà di 2.507.700 dosi – informa l’ufficio del commissario Domenico Arcuri – che consentiranno nelle settimane successive di somministrare la seconda dose alle categorie prioritarie (operatori sanitari e sociosanitari, personale operante nei presidi ospedalieri, pubblici e privati, ospiti e personale delle residenze per anziani, ndr), nonché di avviare la vaccinazione della popolazione più fragile”.
Buone notizie arrivano anche per il vaccino dell’azienda statunitense Moderna, che ottiene un primo disco verde dall’Autorità statunitense per i farmaci Fda. Lo staff Fda ha infatti definito il siero “efficace e sicuro” in un rapporto reso pubblico in vista della decisione ufficiale del 17 dicembre sull’uso d’emergenza del vaccino. È efficace al 94,1%, rileva la Fda confermando i risultati precedentemente diffusi dalla società. Il virologo Roberto Burioni commenta lo studio: “Il vaccino di Moderna sembra bloccare la trasmissione virale. I dati preliminari sono molto incoraggianti, se saranno confermati il virus è finito”.
“Adesso ci sono i primi segni di ripresa, ma le infezioni e i ricoveri continuano ad aumentare negli stati membri, ma ci sono già delle buone notizie, la commissione ha negoziato un portafoglio molto vasto di candidati per i vaccini e nel corso di una settimana i primi vaccini saranno autorizzati, in modo tale che le vaccinazioni possano iniziare immediatamente. Iniziamo quanto prima con la campagna di vaccinazione insieme, noi 27, iniziamo lo stesso giorno”. Così la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, intervenendo alla plenaria del parlamento europeo.
La riunione Governo-Regioni dovrà anche accorciare le distanze che restano distanze nell’esecutivo sulle nuove misure da adottare a Natale per contenere i contagi da Coronavirus. Oggi si decide il da farsi anche alla luce del parere del Cts. Il premier Giuseppe Conte ha dato per scontato qualche “ritocchino” alla stretta natalizia, per inasprirla di più. Ma i ministri Pd e Leu continuano a spingere per chiusure da “zona rossa” in occasione delle festività, mentre più prudenti sarebbero i rappresentanti di M5s e Italia viva.