Il Segretario regionale FIMMG, Antonio Santangelo, in una nota precisa che “quando si chiede la modifica dei criteri di individuazione dei casi sospetti non vuol dire in alcun modo sollecitare a fare tamponi a tutti”. Di seguito la nota integrale.
Santangelo: “Non chiediamo di fare tamponi a tutti”
Premesso che con il comunicato stampa del 13 marzo 2020 la FIMMG (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale) di Basilicata aveva rivolto al Presidente Bardi un accorato appello per una attenzione particolare alla medicina del territorio alle prese con le difficoltà oggettive di adottare misure efficaci di contrasto all’infezione da COVID-19, con la presente vogliamo precisare che chiedere la modifica dei criteri di individuazione dei casi sospetti non vuol dire in alcun modo sollecitare a fare tamponi a tutti.
Ci rendiamo perfettamente conto, in questa fase emergenziale, delle difficoltà organizzative che la Regione sta affrontando e che in nessun modo dipendono da cattiva volontà o da inefficienza amministrativa, quanto piuttosto dalla difficoltà di approvvigionamento dei dispositivi di protezione, problema comune all’intera nazione.
Abbiamo solo raccolto e trasmesso il grido di allarme di diversi colleghi medici di famiglia in difficoltà nella gestione di casi clinici che potenzialmente possono essere causati dal COVID-19.
Ribadiamo che la richiesta di tampone per coronavirus non può essere avanzata dai singoli cittadini ma prevede la valutazione da parte del medico curante in coordinamento stretto con gli uffici di Igiene Pubblica della regione.