“E’ una follia la reintroduzione del certificato obbligatorio per bambini e ragazzi che rientrano a scuola, prevista tra le nuove misure per il contenimento del coronavirus”, varate il 25 febbraio dal presidente del Consiglio dei ministri. E’ la reazione del segretario nazionale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg), Silvestro Scotti, interpellato dall’Adnkronos Salute.
“Si tratta di una misura che non ha fondamento scientifico perché non è possibile certificare l’assoluta certezza di non contagiosità. Nel caso, quindi, lo studente dovesse incubare la malattia, si profilerebbe una responsabilità del medico?” si chiede Scotti.
“Sarebbe utile che, prima di prendere iniziative del genere – continua Scotti – venissero consultati i medici di famiglia e i pediatri di libera scelta. Il rilascio del certificato prevede una visita, non può essere rilasciato per via telematica. Considerando che molti genitori preoccupati hanno tenuto i figli a casa in questi giorni il volume di richieste, immagino, sarà elevato. Avremo quindi ambulatori più affollati e, quindi, più pericolo di contagio. E tutto per un’inutile pratica burocratica”.