Riportiamo di seguito la testimonianza di uno dei soci ALAD FAND sul corso di Diabetico Guida che la FAND nazionale promuove annualmente per formare propri tutor disponibili a collaborare nel promuovere una corretta ed efficace gestione della malattia da parte delle persone affette da questa subdola patologia, a cui bisognerebbe affiancare una altrettanto mirata “Educazione Terapeutica” da parte dei sanitari preposti, auspicando che le Istituzioni possano legiferare per rendere la figura del “Diabetico Guida” presente e partecipe al team impegnato nei Centri Diabetologici, così come già esiste in alcune regioni del territorio nazionale:
“Il giorno 21 giugno 2023, più lungo dell’anno, solstizio d’estate, si è tenuta la 4° lezione sul corso “Diabetico guida” edizione primavera 2023, promosso dalla FAND Nazionale. La lezione è stata tenuta dalla Dr.ssa Daniela Bruttomesso, diabetologa dell’AO di Padova, nonché componente del Comitato Scientifico della FAND nazionale, ed ha riguardato l’autocontrollo della glicemia ed il monitoraggio in continuo della stessa, attraverso i sensori. Per la Basilicata presenti al corso, oltre al sottoscritto, anche Egidio Coluzzi, diabetico di Tipo2, componente del Direttivo ALAD-FAND di Basilicata. Anche nel corso di questa lezione, si è fatto riferimento agli Standard Italiani per la cura del Diabete Mellito 2018 dove l’automonitoraggio della glicemia capillare è ritenuto fondamentale per la gestione della patologia, sia per ottenere un buon controllo metabolico, sia per ridurre il rischio di ipoglicemie (che rappresenta l’evento più pericoloso per tutti i pazienti). L’autocontrollo della glicemia è una pratica centrale nella gestione quotidiana del diabete e deve far parte delle competenze teoriche e pratiche che il paziente deve acquisire durante il processo educativo. L’autocontrollo, quindi, deve essere parte integrante di un programma di educazione strutturata che consenta al paziente di imparare a usare lo strumento (glucometro), la tecnica per misurare e la pratica dell’autocontrollo domiciliare, ivi compresa la registrazione o l’archiviazione corretta dei dati per essere condiviso con il Team diabetologico. A proposito di strumento di misura, la Dr.ssa Bruttomesso ha citato l’esempio di una persona che ha eseguito il controllo della glicemia, con glucometro, dopo aver mangiato una banana, senza lavarsi le mani! Quel paziente aveva segnalato una glicemia fuori dal range! Quindi, prima di eseguire un controllo glicemico, è buona norma lavarsi le mani. Si è passati, poi, a parlare di Sistemi per la misurazione in continuo del glucosio interstiziale CGM (monitoraggio in continuo del glucosio) che consentono di avere un quadro chiaro e costante dei livelli di glucosio e forniscono utili indicazioni per ottimizzare il trattamento. Ricordiamo che questi sistemi devono essere calibrati periodicamente inserendo il valore della glicemia capillare determinata dal glucometro (almeno due volte al giorno). Questi sistemi sono aggiuntivi e non sostitutivi della glicemia ottenuta con glucometro. Ogni volta che bisogna prendere una decisione terapeutica è sempre utile eseguire un controllo con sangue capillare, tenendo anche conto delle frecce di tendenza di cui sono provvisti i sistemi di monitoraggio in continuo. A tal proposito sono state anche qui poste delle domande alla Dr.ssa Daniela Bruttomesso, ed io non mi sono sottratto da formularle la seguente: “ Dr.ssa di quanto è o dovrebbe essere, in percentuale la differenza, tra la lettura espressa dal ricevitore del sensore, e quella che ci viene fornita dalla lettura del glucometro?” la Dr.ssa. Bruttomesso mi risponde che la differenza non deve essere superiore al 20%. Per finire ha parlato dei vari tipi di sensori, anche di quelli impiantabili. Si è anche parlato delle linee guida regionali a proposito delle prescrizioni dei presidi per consentire ai pazienti di seguire ed osservare gli standard di cura del Diabete. Per quanto riguarda la Basilicata posso senz’altro dire che, per chi usa il sistema di monitoraggio in continuo, abbinato al microinfusore, ha diritto OGNI 3 mesi ad avere 175 strisce. Assolutamente insufficienti per eseguire un autocontrollo “decente”. Basti pensare che solo per il cambio del sensore sono necessarie due strisce per poter fare le calibrazioni. Bisogna anche essere fortunati che il sensore si allinei subito con il valore di calibrazione determinato dal glucometro. Da questo punto di vista i presidi sono insufficienti. L’appuntamento con la prossima lezione è per mercoledì 28 giugno 2023 con la presentazione di un caso clinico”
Gianfranco Palese (diabetico tipo 1)