“Una società minorile esposta al rischio obesità, per una cattiva alimentazione. In Basilicata sono sensibilmente aumentati, negli ultimi anni, i bambini obesi, il che rappresenta comunque un rischio per il futuro di tanti giovani sui quali incombe la possibilità concreta di malattie metaboliche, diabete in testa”.
Lo rileva il Garante per l’infanzia e l’adolescenza, il prof. Vincenzo Giuliano, che questa mattina ha presieduto in regione un vertice con lo scopo di mettere a punto le linee guida per una serie di iniziative volte a diffondere tra i ragazzi, ma anche in seno alle famiglie, la cultura di una sana alimentazione, destinata a essere in sintonia con stili di vita adeguati.
Al centro del vertice, al quale hanno partecipato rappresentanti di varie associazioni, il progetto pilota predisposto dal Garante, in sintonia con la scuola, l’Asp, l’Alad e altre realtà.
“Il sistema scolastico è uno dei perni per modificare la tendenza dei ragazzi al sovrappeso e all’obesità. Tuttavia occorre incidere sull’atteggiamento culturale delle famiglie, coinvolgendo direttamente i pediatri, gli stessi medici di base per ottenere un risultato apprezzabile.”
“Si tratta spesso – ha proseguito Giuliano – di andare all’origine di quei comportamenti errati che portano giovani e giovanissimi a rimanere molte ore inchiodati davanti al computer, ai telefonini, e ad altri mezzi offerti dall’elettronica.
Fare in modo che la scuola incida sui modelli di vita è uno dei punti che occorre perseguire” ha concluso il Garante che auspica un osservatorio sul disagio scolastico, all’interno del quale siano chiari e ben definiti i vari ruoli con riferimento al tema dell’alimentazione ed alla specifica funzione dei docenti e delle famiglie, che rappresentano tuttavia l’asse portante per avviare a soluzione i numerosi problemi.
Ai lavori è intervenuto anche Antonio Papaleo, presidente di ALAD, l’associazione dei pazienti diabetici che ha fornito utili elementi di analisi in ordine al problema dei ragazzi affetti dal diabete di tipo 2.
Nuovi contatti sono previsti nei prossimi giorni. Mentre una riunione operativa, estesa ai soggetti istituzionali interessati, è prevista per il 5 novembre alle ore 10,30 nella sede del Garante.
Ott 20
Questo commento è del 4 ottobre 2015. Non ho ricevuto risposte da nessuna associazione di categoria e da nessun ristoratore.
Condivido pienamente lo slogan della C.I.A. lucana: “Matera capitale della Dieta Mediterranea”. Anche in considerazione del fatto che la Basilicata è tra le regioni italiane con una percentuale di obesi, diabetici e affetti da patologie coronariche, tra le più alte d’Italia. Questo sicuramente è dovuto ad una serie di fattori tra cui uno sregolato comportamento alimentare. In questo molto contribuisce l’offerta che i ristoratori propongono nei loro menù (non tutti per fortuna). Il setto che può realmente porsi con offerte alimentari “genuine” con prodotti realmente mediterranei è proprio l’Agriturismo. Però, così non è, almeno nel comprensorio materano. Mi chiedo: Siamo sicuri che “tutti” gli operatori che operano in questo settore utilizzano i prodotti della loro terra per proporre un menù genuino? Siamo sicuri che tutti gli operatori che operano nel settore sono “agricoltori” con la A maiuscola? Ci sono Agriturismo delle colline del Materano che propongono nei loro menù “IL PESCE”, pescato da quale mare? Oggi di “Agriturismo” ne spuntano come funghi. Però dai “veri” operatori del settore dell’Agriturismo può e deve partire una proposta alimentare “MEDITERRANEA”. Con questo non voglio colpevolizzare nessuno, ma che nel settore si faccia un’opera selettiva concedendo le autorizzazioni a coloro che “realmente” hanno i REQUISITI, ne beneficerebbe la collettività e l’intero settore della ristorazione.
nino silecchia