E’ diventato veramente stucchevole assistere, quasi quotidianamente, alla sfrenata voglia di visibilità purchessia di una Organizzazione Sindacale e, nel contempo, quasi in una forma paradossale di sinergia, verificare continui vizi ed errori di comunicazione e di gestione della Direzione ASM.
La prima va raccontando in giro di chiusura di reparti non rispondenti al vero addossando le responsabilità di un sistema che presenta crepe da diversi anni, quasi esclusivamente, ad un Direttore Generale che dirige l’ASM solo da pochi mesi; alimentando così una condizione di sfiducia che oggettivamente non affronta e non risolve i problemi.
A chi giova tutto questo?
La Direzione invece, nonostante le continue sollecitazioni della UIL e di tutto il sindacato Confederale, continua ad adottare atti ed a prefigurare rimodulazioni organizzative (non chiusure come dice la FIALS), senza il dovuto confronto preventivo con il sindacato, ma soprattutto senza precostituire quelle condizioni organizzative necessarie per applicare concretamente ed efficacemente qualsiasi cambiamento organizzativo.
Noi riteniamo sia pure comprensibile, così come avviene in tantissime altre realtà, cercare di conciliare le esigenze dei servizi e dell’utenza con il diritto irrinunciabile delle ferie degli operatori sanitari. Quello che non è possibile e consentibile è farlo dalla sera alla mattina senza il coinvolgimento e la partecipazione di tutti gli addetti ai lavori e senza i necessari adattamenti organizzativi.
Quello che è accaduto al “ Madonna delle Grazie” dal lunedì scorso è assolutamente ingiustificabile ed è sintomo evidente di una struttura dirigenziale nel suo complesso che abbisogna di profondi cambiamenti e di essere praticamente rivoltata come un calzino.
Non si possono improvvisare chiusure o spostamenti di ambulatori, di reparti e quindi dei degenti e del personale che li assiste, disorientando tutti con l’applicazione di un provvedimento definito solo qualche giorno prima e partecipato solo a pochi.
Vi è la necessità ineludibile di una programmazione meditata e partecipata e quindi fatta con congruo anticipo.
La UIL condanna tutto ciò e vigilerà e denuncerà agli organi competenti eventuali e non auspicabili danni che questo agire a dir poco pressapochista, potrà riflettere contestualmente sui cittadini utenti e sugli addetti sanitari costretti a lavorare in un contesto ed in un clima ormai insostenibile.