“Non c’è giorno che non si registrano disagi, tempi d’attesa enormi provocati all’utenza che quotidianamente affollano gli sportelli del CUP degli ospedali dell’Azienda Sanitaria Materana. Su tutto, non va abbassata la guardia su quanto possa anche accadere ai dipendenti dove l’Ugl chiede attenzione su di loro: garantiscono il funzionamento e prestazioni, pur essendo sottopagati”.
Lo dicono il segretario provinciale dell’Ugl Matera, Pino Giordano, il segretario dell’Ugl Sanità Matera, Gianni Sciannarella e, Marco Bigherati dirigente Ugl provinciale Sanità i quali, hanno potuto personalmente costatare agli sportelli CUP come sono ad oggi organizzati.
“Il tutto è il fallimento di un’intesa raggiunta nel mese di febbraio 2016 e modificata nei mesi successivi in base alle convenienze attraverso la mediazione della Regione, sulla vertenza dei lavoratori del CUP dell’Asm, che portò alla riduzione del 25% dell’orario di lavoro per ciascun lavoratore, non dando nessun risultato sperato dall’utenza e dagli addetti ai delicati servizi”. Per i sindacalisti, “nonostante l’inadeguatezza del numero di addetti al CUP a Policoro, Matera, Tinchi e nei Distretti Sanitari dislocati nel materano, i sottopagati, ‘scoppiano’: essi tentano con grande senso di abnegazione e responsabilità di garantire i servizi. In uno scenario di riduzione dei costi e del numero delle ore di lavoro imposti dalla politica regionale sui tagli e i risparmi solo ed esclusivamente alle spalle dei cittadini lucani, per noi dell’Ugl non basta aver salvaguardato i posti di lavoro peraltro sempre precari. Se per l’azienda gestore del CUP il 2017 è andato bene, il 2018 tutt’altro ci lascia che tranquilli sia per le sorti dei dipendenti che per le esigenze dei cittadini. L’Ugl – concludono i segretari, Giordano, Sciannarella e Bigherati – rimarca che in generale le gare per le cooperative vengono solitamente vinte talmente al ribasso indifferenti dai disagi che si possano in futuro creare. Ma a queste condizioni tutto è facile sulle spalle dei lavoratori. Vorremmo capire meglio cosa accade perché parliamo di un servizio di milioni di euro, espletato con impegno minimo in termini di ore delle lavoratrici e lavoratori riservandoci, sin d’ora, di informare gli organi competenti di vigilanza ispettiva per un controllo capillare sulle fasi e condizioni del capitolato d’appalto se quanto stabilito è a norma, se effettivamente viene rispettato, se nell’arco di tempo sia stato modificato con riduzioni orario = paga spettante per i dipendenti. Il CUP, centro unico di prenotazione, nasce con l’obiettivo di stabilire un rapporto più semplice e diretto fra i cittadini e la sanità ma, per l’Ugl ciò non sembra avvenire e a pagare sono sempre i lavoratori, anello più debole della società che in questi casi sembrano essere i cattivi verso gli utenti”.