In riferimento ad un articolo diffuso sulla stampa il direttore generale F.F. dell’Asp di Potenza Luigi D’Angola fornisce chiarimenti in merito alla reale situazione.
“L’SPDC di Villa d’Agri come le altre strutture del DSM, in generale, risentono di una cronica carenza di personale medico derivante dalla oggettiva difficoltà a reclutare sul mercato sanitario la specifica figura professionale di dirigente medico “psichiatra”.
Criticità, questa, che oggi attanaglia non solo la psichiatria ma tutte le branche specialistiche anche se in misura diversa”.
Sono gli effetti delle politiche che da anni hanno contingentato l’accesso alle scuole di medicina e chirurgia ed a quelle di specializzazione nonché dei ritardi che ancora si registrano nell’implementazione degli indispensabili correttivi.
“Nel tempo- sottolinea D’Angola- presso l’SPDC di Vila d’Agri la continuità assistenziale è stata assicurata con il ricorso a convenzioni stipulate con altre aziende extraregionali. Le gravi criticità a cui si fa riferimento si acuiscono durante il periodo estivo in concomitanza con la fruizione delle ferie da parte dei professionisti. Diritto, questo, contrattualmente
garantito al lavoratore in ragione di quindici giorni continuativi nel periodo giugno-settembre e finalizzato al recupero psico-fisico del lavoratore. Diritto non rinunciabile né monetizzabile. Va precisato che i convenzionati fruiscono delle ferie su autorizzazione dell’Azienda di appartenenza e che, comunque, continuano ad assicurare la presenza a Villa d’Agri anche se, e non potrebbe essere altrimenti, con un contingente ridotto”.
A dire poco distorta, quindi, la circostanza evidenziata nell’articolo del quotidiano per cui la motivazione vera della chiusura del reparto sarebbe imputabile alla “destinazione verso il mare o la montagna del gruppetto di medici, la gran parte dei quali in regime di convenzione a 60 euro l’ora. Provengono generalmente dalla vicina Campania e nei mesi estivi preferiscono mete più appetitose rispetto alla Valle dell’Agri”.
Ad onor di cronaca, il Direttore Asp richiama tutte le azioni messe in campo per far fronte della cronica carenza di psichiatri: nel 2019 viene bandito il concorso per 4 posti. Vengono assunti 4 medici di cui 3 rassegnano le dimissioni. Nel giugno 2020 viene bandito un Avviso per incarico a T.D. a cui partecipano 2 medici che poi si dimettono. A luglio 2020 è bandito il concorso per 2 posti trasferito poi all’ASM come concorso unico regionale. A novembre 2021 viene bandito dalla Asp un ennesimo Avviso per incarico a T.D. che vede la presentazione della domanda da parte di un solo medico che poi non si è presentato al colloquio. A luglio 2022 viene bandito l’Avviso per incarico a T.D. a cui partecipa un solo candidato che in precedenza si era già dimesso dall’incarico. Su tale selezione, che si è conclusa a fine luglio, è stata già nominata la Commissione esaminatrice.
D’Angola ricorda, quindi, che tra il 2020 ed il 2021 sono state espletate anche due manifestazioni di interesse esitate nel reclutamento di altrettanti Dirigenti entrambi dimessi (uno assunto il 17.03.2021 e dimesso il 16.09.2021; l’altro assunto il 09.08.2021 e dimesso il 14.07.2022). Per assicurare la permanenza del servizio l’ASP ha anche fatto ricorso a medici di Continuità Assistenziale pur di garantire la continuità dell’assistenza.
“Questa la situazione oggi ereditata- dice il Direttore D’Angola- su cui l’ASP è impegnata a trovare assetti organizzativi sostenibili evitando proclami “in pompa magna” che alimenterebbero in modo improprio le aspettative dell’utenza. Quindi, tutt’altro che “struttura abbandonata a se stessa” o “misera fine di un centro psichiatrico”. Basti considerare che la dovuta concessione delle ferie estive come da previsione contrattuale si innesta su una dotazione organica di per sé precaria e, comunque, non tale da consentire l’assorbimento delle ferie estive senza pregiudicare la continuità dell’assistenza”.
Appare, pertanto, di assoluta ed inoppugnabile evidenza la vera motivazione della rimodulazione delle attività presso l’SPDC di Villa d’Agri. Va anche considerato- conclude D’Angola- che “la riapertura del centro presentata poco più di un anno addietro, oggi, purtroppo intercetta una riduzione netta rispetto al mese di Giugno 2021 di 4 unità. Fattore, questo, che ha imposto le determinazioni assunte dal direttore del D.S.M. e dal Direttore f.f. del SPDC di Villa d’Agri”.