L’incompletezza per quanto riguarda la Val d’Agri dei dati contenuti nel Registro Tumori di Basilicata, che pure è stata segnalata da alcune parti politiche, può essere superata in tempi ragionevolmente brevi a condizione che si rafforzi l’attività affidata all’Irccss di Rionero e si impegnino i medici di famiglia della Val d’Agri a ripetere l’esperienza realizzata alcuni anni fa con lo screening per i propri assistiti. A sostenerlo è l’Associazione Bene Comune Viggiano, in una nota a firma del presidente Vittorio Prinzi. Nella nota si ricorda che gli ultimi dati sull’incidenza dei tumori nel comprensorio petrolifero della Val d’Agri, contenuti nel Registro tumori si riferiscono agli anni 2005-2007 e sono comunqueutili per un primo e parziale raffronto.
Lo screening – aggiungePrinzi – rappresenta uno strumento utile innanzitutto al mondo medico-scientifico e ai medici di famiglia che nei comuni della Val d’Agri sono stati già impegnati in un’attività analoga attraverso il progetto presentato dalla Federazione italiana dei Medici di Medicina generale con l’obiettivo di creare i cosiddetti “medici sentinella” sui fenomeni tumorali diffusi tra le popolazioni dei comuni della Val d’Agri e Sauro specie Viggiano, Villa d’Agri, Marsiconuovo, Grumento, Spinoso, Tramutola, Montemurro e Corleto Perticara. Inoltre, l’esperienza svolta dall’Ambulatorio di immunologia clinica, attivato negli anni passati presso l’Ospedale di Villa d’Agri, può costituire un buon esempio di presidio che deve diventare permanente per dare risposte alla crescente domanda di prevenzione e cura che giunge da una vasta area del territorio e di contrastare efficacemente la migrazione sanitaria”.
“In Val d’Agri, e siamo certi successivamente nell’area del Sauro quando andrà a regime il programma di estrazione petrolifera – continua la nota – c’è bisogno di intensificare ogni attività di studio sulle condizioni complessive di salute di quanti vivono quotidianamente a contatto diretto con le attività degli idrocarburi, in particolare quelle specifiche del Centro Oli di Viggiano che ha creato non pochi impatti negativi. L’incidenza di patologie tumorali, sia pure secondo il rapporto del Crob considerata, sinora, vale a dire sui dati oggi disponibili, al di sotto della media regionale e nazionale, richiede nuove misure di intervento allo scopo prioritario di garantire la massima tutela delle comunità interessate. Il nostro riferimento – aggiunge la nota dell’Associazione – è per quel Centro di Medicina Ambientale, che si prevede da anni di istituire e che deve avere non solo un fine di ricerca, ma anche una dimensione clinica, così da potenziare l’esistente. Per questa ragione dopo la fase di ferma e unitaria reazione all’ipotesi di smantellamento dell’Ospedale – afferma Prinzi – si deve passare dalla difesa del presidio ospedaliero a quella dell’avvio di una riorganizzazione dei servizi più volte annunciati, come per tutti gli altri ospedali, che segni un avanzamento e non più solo una difesa del diritto alla salute che in Val d’Agri è elemento straordinario per tutto quanto è accaduto e continua ad accadere nel Cova. Infine – segnala Prinzi – sul futuro della ex Clinica Nigro-Pellettieri di Viggiano, siamo sempre in attesa che la volontà espressa da Pittella di procedere alla sua riqualificazione trovi primi provvedimenti di attuazione. I bisogni di ieri sono rimasti, in modo più accentuato, quelli di oggi e le carenze della Val d’Agri e gli squilibri tra quest’area e le altre della Basilicata appaiono sempre più nette e gravi, anche alla luce di recenti scelte regionali nel settore socio-sanitario.
Mag 10