La Federazione Italiana Medici Medicina Generale, maggior organizzazione rappresentativa dei Medici di Famiglia e di Guardia Medica, vuole informare i Sindaci di tutti i comuni della regione Basilicata, in quanto primi responsabili della tutela della salute dei cittadini dei propri comuni, dei possibili disservizi che potrebbero originare dalla delibera della Giunta Regionale della Basilicata n° 347 del 3 maggio 2017 che oltre a ledere la dignità ed il lavoro dei medici di continuità assistenziale (Guardia Medica), pone le basi per una riduzione effettiva dei compiti del medico, ad esempio mette in discussione l’attività verso i soggetti sotto i 14 anni e crea le condizioni per forme di protesta dei medici che creeranno disagi agli assistiti.
Come noto, ogni notte e nei giorni prefestivi e festivi, in qualsiasi condizione meteorologica, i Medici di Guardia assicurano instancabilmente il servizio, in modo capillare su tutto il territorio.
Nella delibera citata vengono contestate a questi professionisti (e quindi non più pagate) alcune indennità: l’indennità di rischio per lavoro notturno, in sedi disagiate, lavorando da soli senza tutele, l’indennità di disponibilità ad assistere anche la popolazione pediatrica cioè a garantire le visite ai bambini quando manca il pediatra e quella di usura dell’auto poiché i medici in servizio non usufruiscono di auto aziendali e per poter svolgere il loro lavoro utilizzano il proprio automezzo.
Occorre precisare che tali indennità sono ormai vetuste in quanto furono contrattate nel 2008 (!), anno in cui è stato firmato l’ultimo contratto per i medici di Famiglia e per la Guardia Medica e non più rinnovato.
Il tutto nasce da un rilievo della Corte dei Conti di Basilicata che ha chiesto al momento solo delucidazioni su tali voci, ma la Regione Basilicata, con la delibera di autotutela ha in questo intravisto probabilmente la possibilità di risparmiare sulle tasche dei medici di Guardia Medica, che si vedono decurtare circa 600\700 euro al mese e quindi il tutto a discapito dei cittadini.
Tale decurtazione ovviamente rende meno appetibile lavorare in Basilicata per cui quello che già si prospetta sulla carenza dei medici tra alcuni anni qui in Basilicata potrebbe accadere molto prima e il territorio lucano sarà completamente privo di medici di medicina generale, poiché nessuno vorrà e potrà garantire assistenza in tali condizioni.
La nostra lettera ha lo scopo di sensibilizzare voi e l’opinione pubblica sul grave rischio che il nostro territorio corre se l’orientamento delle politiche regionali non dovesse cambiare direzione: potenziare l’assistenza laddove è necessario, cioè sul territorio, nel pieno rispetto della dignità di chi con passione e dedizione decide di lavorarci. Questo sarà, a nostro avviso, l’unico modo per salvaguardare la Basilicata dall’ inesorabile processo di desertificazione a cui troppo passivamente siamo stati abituati.
Settore Continuità Assistenziale della FIMMG (Federazione Italiana Medici Medicina Generale)
Egidio Giordano – Segreteria Provinciale di Potenza
Caterina Bruno – Segreteria di Provinciale di Matera