Riflettori accesi sul Diabete Tipo 1: dal riconoscimento dei sintomi alla gestione terapeutica. Online l’evento di sensibilizzazione organizzato da AGGD Basilicata.
Si è svolto in modalità telematica, lo scorso 10 aprile, l’evento “Accendiamo i riflettori sul diabete di tipo 1” organizzato dall’Associazione di Genitori e di Giovani Diabetici della Basilicata per sensibilizzare l’opinione pubblica e i professionisti del campo medico scientifico sul tema, e per accendere un campanello d’allarme sui sintomi per la diagnosi del diabete di tipo 1, considerando che non esiste alcun tipo di prevenzione per tale patologia.
L’evento, patrocinato da AGD Italia, Diabete Italia Onlus e SIEDP, si è aperto con il saluto delle autorità, l’assessore regionale alla Salute, dr. Rocco Luigi Leone, in un intervento brevissimo ha sostenuto quanto sia complesso gestire il diabete, che comporta uno svolgimento della vita diverso dagli altri. Di buon grado, hanno accettato l’invito all’evento anche il sindaco di Potenza, Mario Guarente, che ha espresso la sua volontà e disponibilità ad individuare uno spazio all’interno del sito istituzionale da dedicare come servizio informativo per AGGD Basilicata, e gli assessori Stefania D’Ottavio e Fernando Picerno, che hanno ulteriormente manifestato la loro disponibilità a supportare l’associazione e i suoi progetti sul territorio, attraverso un protocollo d’intesa più stretto con il Comune.
Con grande onore, ha partecipato all’evento il presidente di AGD Italia, Gianni Lamenza, che ha evidenziato l’assenza di un Piano Nazionale Diabete in Italia, e che in molte regioni tra cui la Basilicata, non si abbia un’equipe completa, che tra le altre figure individua anche uno psicologo, in aggiunta ad una serie di altri servizi assenti, sottolineando che in questo senso le associazioni giocano un ruolo chiave all’interno del proprio territorio.
Nel primo intervento, hanno preso la parola Angela Possidente e Gerardo Romano, presidente e vicepresidente di AGGD Basilicata che congiuntamente hanno spiegato ai partecipanti la mission dell’associazione, che ruota intorno alle attività di informazione e divulgazione di tutto ciò che è connesso alla patologia del diabete di tipo primo, nonché ad assolvere al compito di supportare le famiglie al momento dell’esordio. L’associazione, nata tre anni fa, ha visto un incremento notevole degli associati proprio in virtù dei servizi che vengono offerti ai pazienti con diabete, e alle famiglie, coadiuvando talvolta l’equipe sanitaria.
Per rendere più realistico il racconto di una patologia molto spesso ignorata, ci si è avvalsi di due testimonianze fondamentali: quella della giovanissima Marilena, che ha parlato della sua esperienza con il diabete, dall’esordio alla gestione quotidiana, al confronto con i compagni di scuola e nelle attività sportive, e quella della signora Di Pierro, affetta da diabete di tipo 1 da quarant’anni, oggi moglie, madre e lavoratrice, che ha sottolineato come anche con tale patologia si può condurre una vita normale seppur con qualche accorgimento..
Presente in videoconferenza anche il presidente di ALAD FAND, Antonio Papaleo che si è agganciato alle parole del presidente Lamenza sul ruolo della Commissione Regionale Diabete, in cui è necessaria anche la presenza di un referente per il diabete giovanile
Nella seconda parte del convegno, si è dato un’impronta più specialistica del diabete di tipo 1 con gli interventi dei professionisti del settore medico. Il referente di AGGD Basilicata, il dr. Giuseppe Citro, diabetologo ed endocrinologo dell’ASP, si è focalizzato in particolare sui sintomi per individuare il diabete di tipo 1 ed evitare la chetoacidosi, che oltre a compromettere l’equilibrio, in alcuni casi più gravi potrebbe portare al coma e all’ospedalizzazione, di conseguenza un trauma più importante specialmente nei pazienti più piccoli. Il dr Citro ha spiegato inoltre che il medico si prende carico non solo del paziente affetto dalla patologia ma di tutta la famiglia, a cui trasferisce informazioni di base sulla patogenesi del diabete oltre alle indicazioni sulla gestione. Coadiuvato dalla sua equipe, ai pazienti vengono inoltre trasferite tutte le nozioni per un approccio più moderno dell’utilizzo dei microinfusori e dei sensori, per far si che la terapia diventi sempre più automatizzata, e il paziente più consapevole.
Anche il dr. Sergio Manieri, primario del reparto di Pediatria del San Carlo e presidente della SIP, ha dato delle indicazioni di base sui segnali d’allarme, su come viene diagnosticato il diabete e il momento dell’ospedalizzazione.
In qualità di Segretario della Federazione dei Medici di Medicina Generale, ha partecipato all’evento il dr. Antonio Santangelo, il quale ha riportato il caso specifico dei suoi pazienti, in cui esiste una piccolissima fetta con diabete di tipo primo che hanno avuto l’esordio in età infantile ma che oggi rientrano nella fascia di età 37-97 anni, lamentando che a volte si trovano in difficoltà poiché non esistono servizi territoriali ma bisogna spostarsi verso i centri sanitari centrali.
Per spiegare la telemedicina e la gestione del diabete di tipo 1, ci si è avvalsi dell’infermiera Valeria Conte che ha spiegato i metodi classici di somministrazione di insulina con le siringhe e la misurazione della glicemia con glucometro, ma oggi esistono tanti sistemi più innovativi che permettono il monitoraggio continuo del glucosioe una più immediata gestione della patologia, che di conseguenza può migliorare la qualità della vita dei pazienti diabetici.
Durante la giornata sono stati proiettati inoltre due video di AGD Italia, che attraverso le parole della mascotte Lino sintetizzano proprio l’esordio della malattia, i sintomi, e anche tutte le problematiche che un paziente con diabete di tipo primo affronta nel corso della sua vita, dalla scuola alle attività sociali.