Il CUP regionale è divenuto la causa di innumerevoli disservizi verso la nostra struttura e soprattutto verso i pazienti che a questa si rivolgono per ricevere prestazioni specialistiche. Da circa 10 giorni la dimensione dei disservizi causati dal CUP (non è dato sapere se dipendenti dal personale addetto o dalla procedura software) ha raggiunto livelli di tale ingestibilità, sia per casistica che per quantità, che, perdurando, ci troverà costretti ad adire le vie legali verso i soggetti che ne hanno colpa per le rispettive responsabilità. E’ quanto scrive Michele Cataldi, presidente e legale rappresentante di Polimedica Melfi (struttura associata a Sanità Futura) in una lettera inviata alla Direzione generale del Dipartimento Salute della Regione, alle Direzioni generale ed amministrativa ASP e all’assessore regionale alla Salute Fanelli.
È stato riscontrato un aumento di prescrizioni del SSN ingiustificatamente bloccate dal CUP regionale solo perché – è scritto nella lettera – i pazienti, prima di rivolgersi alla nostra struttura, hanno telefonato al numero verde, o si sono recati presso qualche sportello preposto, semplicemente chiedendo informazioni circa le prestazioni da ricevere e la loro disponibilità nelle agende. Da ciò ne è derivata l’impossibilità di procedere all’accettazione presso la nostra struttura con evidenti pregiudizi sotto diversi profili di legge (inadempimento contrattuale da parte dell’ASP Potenza, caducazione del diritto di libera scelta da parte del cittadino, danni per mancati guadagni, eventuali responsabilità penali per ritardi nelle cure). Ma il caso sopra descritto oltre ad avere una accentuata ricorrenza, non è unico. Valga a mero titolo esemplificativo e non esaustivo, la sequela di altri disservizi in seguito descritti.
Quando i pazienti ci contattano per prenotare o addirittura in fase di accettazione, la prescrizione SSN – segnala Polimedica – risulta bloccata pur non avendo effettuato una prenotazione al CUP e non conoscendone la ragione. A quel punto, su indicazione dei nostri operatori, i pazienti chiamano il numero verde 800 814 814 per lo sblocco della prescrizione e, a seconda dell’operatore che risponde: viene comunicato lo sblocco, ma non è così (purtroppo la visualizzazione dello sblocco è consentita solo a loro); in alcuni casi la prescrizione viene sbloccata senza problemi; in altri casi l’operatore effettua una nuova prenotazione in capo a Polimedica per poi chiedere di rilasciarla per poter procedere all’accettazione; in diversi casi l’operatore riferisce che dovremmo essere noi a sbloccare la prescrizione (cosa non possibile se non è prenotata in capo alla nostra struttura); in altri casi, l’operatore non riuscendo a sbloccare la prenotazione suggerisce al paziente di richiedere una nuova prescrizione al Medico di Medicina Generale.
Si comprenderà come le situazioni sopra riportate – scrive il presidente del poliambulatorio specialistico di Melfi – producano come conseguenza la legittima protesta da parte dei pazienti che a volte sfocia in autentica rabbia, soprattutto in quei pazienti che percorrono tanti km per raggiungere la nostra struttura e ricevere la prestazione. A ciò si aggiunge l’innalzamento del livello di stress a cui sono sottoposti i nostri collaboratori che spesso, e ormai, devono temere per la propria incolumità fisica per le minacce dei pazienti che potrebbero, ingiustamente, non ricevere la prestazione a causa dei disservizi del CUP regionale. Si aggiungano ancora altri casi al limite della surrealtà, in cui il paziente prenota presso uno sportello del SSN, paga il ticket presso quello sportello e però non solo la prescrizione non può essere sbloccata ma non è possibile nemmeno operare l’accettazione poiché il ticket andrebbe pagato presso la nostra struttura!
Infine, la casistica rappresentata, che ha assunto in senso tecnico le caratteristiche di un disastro informatico e organizzativo, sta producendo la duplice e pesante conseguenza di ostacolare/negare il diritto alle cure dei cittadini pazienti e ostacolare, danneggiando, la nostra struttura nel diritto di poterle erogare.
Di qui la richiesta contenuta nella lettera: “vogliate quindi, per le rispettive competenze, assumere senza indugio le azioni utili alla immediata soluzione dei problemi esposti, compresa quella di abilitare la nostra struttura a poter sbloccare le prescrizioni sulla piattaforma CUP regionale. Altresì preavvisiamo, nel caso di perduranza delle situazioni descritte, che non rinunceremo ad ogni iniziativa utile a tutelare la nostra azienda, comprese quelle legali verso l’autorità giudiziaria”.