L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha pubblicato una versione aggiornata delle “Domande e risposte sui vaccini anti Covid” con informazioni utili anche per il personale non sanitario aggiornato al 9 febbraio 2021.
Lo riportiamo di seguito.
DOMANDE E RISPOSTE SU VACCINI ANTI COVID
SEZIONE SITO DELL’AIFA PER DOMANDE E RISPOSTE SUI VACCINI ANTI COVID
Vaccinazione anti Covid in gravidanza e allattamento
La preoccupazione di sottoporsi a una vaccinazione in gravidanza e allattamento, in assenza di dati di sicurezza ed efficacia dei vaccini contro COVID-19 per questo target di popolazione, è oggetto di dibattito a livello nazionale e internazionale. Le indicazioni dei diversi Paesi prevedono l’offerta vaccinale per queste donne subordinata a una valutazione individuale del profilo rischio/beneficio, facilitata da un colloquio informativo con i professionisti sanitari.
In Italia, l’Italian Obstetric Surveillance System (ItOSS) dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) prende in esame le indicazioni evidenze scientifiche sul tema, producendo documenti condivisi e sottoscritti dalle principali società scientifiche del settore. Nell’ultimo documento, aggiornato al 31 gennaio 2021, le indicazioni all’uso:
– le donne in gravidanza e allattamento non sono state incluse nei trial di valutazione dei vaccini Pfizer-BioNtech mRNA (Comirnaty), Moderna e AstraZeneca per cui non disponiamo di dati di sicurezza ed efficacia relativi a queste persone
– gli studi condotti finora non hanno evidenziato né suggerito meccanismi biologici che possano associare i vaccini a mRNA ad effetti avversi in gravidanza e le evidenze di laboratorio su animali suggeriscono l’assenza di rischio da vaccinazione
– al momento le donne in gravidanza e allattamento non sono un target prioritario dell’offerta di vaccinazione contro il COVID-19 che, ad oggi, non è raccomandata di routine per queste persone
– dai dati dello studio ItOSS – relativi alla prima ondata pandemica in Italia – emerge che le donne in gravidanza presentano un rischio basso di gravi esiti materni e perinatali e che le comorbidità pregresse (ipertensione, obesità) e la cittadinanza non italiana sono significativamente associate a un maggior rischio di complicanze gravi da COVID-19.
– la vaccinazione dovrebbe essere presa in considerazione per le donne in gravidanza che sono ad alto rischio di complicazioni gravi da COVID19. Le donne in queste condizioni devono valutare, con i sanitari che le assistono, i potenziali benefici e rischi e la scelta deve essere fatta caso per caso
– se una donna vaccinata scopre di essere in gravidanza subito dopo la vaccinazione, non c’è evidenza in favore dell’interruzione della gravidanza
– se una donna scopre di essere in gravidanza tra la prima e la seconda dose del vaccino può rimandare la seconda dose dopo la conclusione della gravidanza, eccezion fatta per i soggetti ad altro rischio
– le donne che allattano possono essere incluse nell’offerta vaccinale senza necessità di interrompere l’allattamento.
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Documento dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) in tema di vaccinazione Covid-19 per i pazienti oncologici
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L’autorevole parere della Società italiana di Reumatologia (SIR) a proposito della vaccinazione anti Covid nei pazienti reumatologici
La SIR ribadisce che, pur in assenza di dati specifici sulle patologie reumatologiche, la vaccinazione deve essere praticata dai pazienti affetti da malattie reumatologiche allo scopo di raggiungere in breve tempo una condizione di immunità nei confronti della malattia. La raccomandazione è ancora più forte se si considera che gran parte dei pazienti reumatologici versano in una condizione di “fragilità” e che lo sviluppo di una infezione da Covid 19 può avere importanti ripercussioni sulla malattia reumatologica di base e sulla continuità delle terapie in atto.
Vengono qui di seguito forniti alcuni principi generali di comportamento:
• I pazienti con malattia reumatologica e indipendentemente dalle terapie in corso devono essere vaccinati secondo le medesime modalità in termini di dosi e di cadenza vaccinale che si applicano alla popolazione generale.
• Non vi sono al momento alcune evidenze che indichino una preferenza di un vaccino rispetto ad un altro.
• Per quanto la vaccinazione non sia preclusa nei pazienti con malattia attiva, in generale e nei limiti del possibile, la vaccinazione andrebbe proposta in soggetti con malattia in remissione clinica o almeno in fase di bassa attività.
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Quando arriveranno saremo in grado di somministrarli tempestivamente? Sono state fatte delle previsioni di quante vaccinazioni si riusciranno a fare al giorno per città / paese? La Basilicata e’ pronta?