“Esprimiamo forte preoccupazione per l’avviso pubblico di vendita dell’istituto facenti capo alla Congregazione delle Ancelle della Divina Provvidenza. Quello che temevamo ora è certezza, infatti, in Basilicata, dopo tante promesse di intervento pubblico, la struttura Don Uva finirà in mano a speculatori privati già pronti a fare business, compromettendo sia i livelli occupazionali sia l’efficienza della struttura di Potenza”.
E’ quanto denuncia il segretario regionale dell’Ugl Basilicata Sanità, Michele De Rosa per il quale, “la Regione che poteva dare una svolta positiva sul destino dell’Ente, si è totalmente defilata e nonostante le promesse e gli impegni presi, ha solamente illuso/deluso sempre tutti i lavoratori. L’Assessore alla Sanità Franconi perennemente assente per quanto riguarda queste problematiche, unitamente alla governance lucana hanno sottovalutato la ‘questione’. Crediamo sia necessario valutare con attenzione ancora tutte le strade percorribili al fine di salvaguardare i livelli occupazionali e non disperdere le professionalità che negli anni hanno sostenuto la mission dell’Opera fondata da Don Uva nel 1922. Da tempo si era già parlato di un bando per l’avviso di gara pubblica pronto e della richiesta di cigs per circa un totale di 110-120 unità ed ora, ecco il ‘piatto caldo e servito’. Ed i nostri politici dove sono? – tuona forte e chiaro De Rosa. Per l’Ugl, prima di giungere a tutto ciò in maniera unilaterale e vergognosa, si potevano tranquillamente mettere in campo strategie ‘salva Don Uva’ riducendo in primis le consulenze e gli sprechi, recuperando i crediti pregressi risolvendo le vertenze dei pazienti dimissibili. La Regione Puglia non è dormiente, tutta la classe politica è scesa in campo determinata affinché si garantiscano i livelli occupazionali ed assistenziali scongiurando in tal modo, che imprenditori privati approfittino del momento e speculino con l’acquisto a ‘4 soldi’ la struttura alla faccia dei tanti soldi pubblici spesi. La governance lucana – prosegue De Rosa – non conosce e non sa minimamente che la Casa Divina Provvidenza Don Uva di Potenza, si caratterizza grazie al personale medico e paramedico per la varietà di servizi, di strutture e di spazi riabilitativi, socializzanti, lavorativi, lu¬dici, sportivi, ricreativi ed offre più l’immagine di una piccola città, anziché di un’Istituzione. Si riapra una vertenza Don Uva – conclude il sindacalista – chiediamo l’immediata sospensione dell’avviso pubblico di vendita, riprendiamo l’autonomia gestionale e funzionale del Centro Riabilitativo di Potenza, con il coinvolgimento dell’Azienda Sanitaria di Potenza, come legiferato nel 2013 dal Consiglio Regionale di Basilicata senza che da parte delle istituzioni regionali trascurino tale questione altrimenti, la continua superficialità evidenziata fortemente negli ultimi tempi, sarà da subito la causa di esternazioni di protesta che i dipendenti intendono mettere in atto a tentare l’ultima possibilità nella salvaguardia di un futuro lavorativo”.