Riceviamo e pubblichiamo il testo della lettera aperta di Michele Cataldi, presidente di Polimedica – Poliambulatorio associato a Sanità Futura: il caso Polimedica è figlio di un cancro nel sistema”. Di seguito la nota integrale.
quello che sta succedendo alla Polimedica di Melfi è molto grave, non solo per la vicenda in sé: un’azienda sana, attiva da 25 anni, che offre servizi di primaria importanza a tutto il territorio, che per la mala burocrazia e per l’indifferenza delle istituzioni rischia grosso, vedendo negati i più elementari diritti che dovrebbero essere garantiti a cittadini e imprenditori; tutto ciò è ancora più grave perché rappresenta un sintomo di qualcosa di più nefasto, di qualcosa che sta colpendo il nostro territorio regionale e il suo tessuto sociale e imprenditoriale a più livelli, come un cancro che, se non curato per tempo, non può far altro che portare alla morte.
Ci chiediamo, chi vorrebbe vivere in un’area dove vengono a mancare i servizi essenziali? Dove chi cerca di fare impresa, nel senso più nobile del termine, per costruire e portare a tutti un benessere più esteso e diffuso possibile, viene sistematicamente ostacolato nella maniera più vigliacca, ovvero a colpi di ritardi e azioni burocratiche illegittime, così da dilazionare all’infinito i tempi di realizzazione di un’idea imprenditoriale. Ma non è solo questo il punto. Stiamo vedendo giorno dopo giorno la sistematica spoliazione di servizi nel nostro territorio, soprattutto quelli legati alla salute (vedesi ospedale di Melfi, di Venosa, di Rionero, etc…) con conseguente peggioramento della qualità della vita per chi vive in terra di Basilicata, con diminuzione delle possibilità lavorative nel comparto sanitario e delle attività ad esso correlate. Quando muore un’azienda, con essa muoiono un po’ anche le altre aziende che avevano rapporti con essa; muoiono le famiglie che vi lavorano, muoiono i cittadini che ne ricevevano i servizi: muore un intero territorio, in una lenta agonia.
Le istituzioni non dovrebbero essere al fianco di queste imprese che tentano di rilanciare un’intera area? Non dovrebbero incoraggiare e difendere chi produce servizi di qualità con il proprio lavoro, le proprie risorse e tutte le persone coinvolte? Le istituzioni non dovrebbero plaudire a nuovi interessi economici, alla generazione di nuovo e vero lavoro? Purtroppo, la vicenda di Polimedica e del Villaggio Salute racconta altro: una bella idea, un bel progetto imprenditoriale, rischia di fallire prima ancora di cominciare, ma non perchè non sia valido o sostenibile economicamente, ma “solo” a causa della mala burocrazia. E la mala burocrazia non è semplicemente ottusa e persecutoria. È una variante particolare della stupidità del potere – con tutte le caratteristiche dello strapotere, ma con qualche perversità in più. Produce risultati drammatici o catastrofici. È una snervante persecuzione che costringe spesso a ogni sorta di comportamenti assurdi e all’esasperazione. È estremamente conservatrice. Tende a riprodurre continuamente i suoi metodi, anche quando sono inutili o nocivi. Si comporta come quei parassiti stupidi che continuano a seguire le proprie logiche ciecamente ed “egoisticamente” evolutive anche quando, così facendo, rischiano di distruggere chi li ospita e perciò anche se stessi. È tecnicamente un cancro che alimenta se stesso. E uccide.
Se la Polimedica sarà un altro pezzo che se ne andrà, insieme agli altri presidi ospedalieri, un pò alla volta qui cosa resterà? Cosa lasceremo alle generazioni che verranno? Solo i burocrati, ma allora avranno ancora un senso? Chi rimarrà a pagargli lo stipendio?
Noi stiamo lottando affinchè ciò non avvenga, è una lotta vera, contro un cancro che può e deve essere estirpato, raccogliendo le forze per difendere questo territorio, per difendere posti di lavoro e servizi ai cittadini.
Le liste di attesa (meglio chiamarle ritardi nelle cure), il taglio di risorse a strutture accreditate e ospedali, sono i figli della mala burocrazia e della mancanza di trasparenza. Sono le conseguenze di questo cancro nel “sistema”, che può essere sconfitto se tutti ne prendiamo atto e, guardandolo in faccia, lo vinciamo.
È per questo che abbiamo inviato questa lettera, per chiedere ai vostri cuori il coraggio di un’azione nobile e necessaria, per chiedere di difendere e costruire un futuro con l’operosità concreta. Siamo in assemblea permanente a Melfi, presso il Villaggio Salute, contattaci, vieni a farci visita, aggiungiti a noi, così da esaminare insieme le iniziative da percorrere. Chiamaci al 339.6323 324.