Dopo aver registrato 39 contagi da Coronavirus a Tricarico il sindaco Vincenzo Carbone chiede risposete alle autorità regionali e nazionali sulla gestione dell’emergenza sanitaria. Di seguito la nota integrale.
L’amministrazione Comunale esprimendo preoccupazione e solidarietà per i pazienti e operatori sanitari risultati positivi al coronavirus, per quanti attendono con grande preoccupazione l’esito del tamponee non ultimi, per i sanitari che, seppur risultati negativi al tampone eseguito nei giorni scorsi, attualmente continuano a prestare assistenza ai pazienti con COVID-19 presso il centro Don Gnocchi senza le dovute precauzioni, chiede a gran voce a tutti i rappresentanti delle istituzioni sanitarie regionali e nazionali di rispondere all’emergenza coronavirus con una programmazione chiara e puntuale.
‘La gestione non tempestiva dell’emergenza sanitaria che si è configurata nella nostra comunità rappresenta un rischio che può rivelarsi fatale.’
L’amministrazione pertanto chiede quale decisione è stata presa a livello regionale in merito alla struttura Don Gnocchi, perché le reti di comunicazione regionali dichiarano una conversione in ospedale COVID-19 quando allo stato attuale il Sindaco, quale massima autorità responsabile della salute pubblica di Tricarico non è stato informato di tale previsione, perché il Sindaco non è stato ad oggi coinvolto nelle discussioni che riguardano la situazione di grave emergenza che incombe sul nostro paese, perché ad oggi la Regione non risponde in merito alla richiesta di screening allargato richiesto da codesta amministrazione. L’amministrazione chiede che la Fondazione Don Gnocchi conservi il profilo di eccellenza quale centro riabilitativo piuttosto che configurarsi come centro COVID.
L’amministrazione pretende delle risposte chiare ad ognuno dei suddetti quesiti e soprattutto imminenti, in linea con il carattere di urgenza che il triste momento ci impone.
L’amministrazione chiede di non vanificare il vantaggio che l’epidemia ha favorito alle nostre regioni interessando inizialmente le aree del Nord Italia. Non è ammissibile ad oggi farsi trovare impreparati a fronte di una situazione già annunciata, già affrontata, con evidenze di numeri e misure da intraprendere. Quando gli esperti annunciano che l’Italia sta facendo scuola in tutto il mondo per come sta affrontando l’emergenza, noi pretendiamo che anche nella nostra regione si apprenda dai modelli che con successo stanno fornendo evidenze scientifiche.