Per contrastare l’emergenza coronavirus e per condividere le modalità di gestione dei casi sospetti di infezione da covid-19 nell’Auditorium Ospedale Madonna delle Grazie di Matera si è svolto nel pomeriggio in incontro di tutti gli operatori sanitari della ASM sulla gestione condivisa dell’emergenza coronavirus. La riunione è stata riservata ai direttori di dipartimento e direttori di unità operative e alle posizioni organzzative e coordinatori e al presidente dell’ordine dei medici e dei farmacisti. Al tavolo hanno partecipato il direttore generale facente funzioni Gaetano Annese, il direttore sanitario Asm, Giovanni Santarsia, la dottoressa Anna Fineo, referente per l’emergenza Coronavirus impegnata nel reparto malattie infettive, il dottor Carlo Annona dell’unità operativa complessa di igiene e sanità pubblica, il medico del pronto soccorso Erasmo Roberto Campanale, il referente per il personale infermieristico, Vito Petrara, il dottor Antonio Guerricchio in rappresentanza dei farmacisti, il presidente dell’Ordine dei Medici di Matera, dottor Severino Montemurro e i rappresentanti dei medici di famiglia e dei pediatri.
Le informazioni relative all’incontro saranno poi comunicate a tutti i medici di medici generale, pediatri di libera scelta e di continuità assistenziale.
Nel nuovo scenario epidemiologico che vede pazienti infetti provenienti anche da aree non sottoposte a cordone sanitario (zone rosse), sono state affrontate tutte le problematiche legate a questa emergenza mondiale: l’individuazione dei soggetti da porre in quarantena, le indicazioni per i pazienti da sottoporre a test diagnostico (al momento previsto solo per i pazienti sintomatici), le modalità pratiche per la richiesta dei test diagnostici (la maggior parte dei quali finora eseguiti nella provincia di Potenza, molti di meno in quella di Matera), le misure da adottare per garantire la sicurezza degli operatori sanitari, oggi tra le principali categorie a rischio di infezione.
Durante l’incontro è emerso che sono stati approntati 15 posti letto in malattie infettive per eventuali ricoveri.
I medici hanno evidenziato che c’è una sola equipe infermieristica attrezzata per eseguire i tamponi a Matera e provincia e che ci sono pochi dispositivi di protezione a disposizione, dispositivi che scarseggiano anche a livello mondiale.
E’ stato in proposito annunciato che giovedì 5 marzo arriveranno in ospedale i dispositivi ad alta protezione che saranno destinati in prevalenza ai medici ospedalieri. Per fronteggiare l’emergenza coronavirus sono state allestite due tende fuori del pronto soccorso dotate di videocitofono, una per i pazienti asintomatici ma che provengono da aree a rischio e una per i pazienti con sintomi di provenienza da area a rischio. E’ stato sottolineato che i tamponi vengono eseguiti solo su pazienti asintomatici previa intesa tra ufficio di igiene pubblica e reparto ospedaliero di malattie infettive. Il punto problematico è la definizione di zona a rischio perché oltre i 12 comuni della zona rossa ormai sono troppe le zone a rischio di contagio. I pneumologi ospedalieri hanno chiesto misure di protezione per loro perché ormai in Italia ci sono casi di malati che non hanno avuto nessun contatto con aree a rischio e in un ospedale del nord sette pneumologi su otto sono finiti in quarantena.
Anche i tecnici di radiologia hanno rimarcato il problema della loro tutela nel momento in cui i pazienti sospetti debbano sottoporsi a raggi al torace o tac visti i contatti stretti sono la norma.
Gli specialisti ambulatoriali hanno evideniato il problema della mancanza di dispenser nelle sale di attesa dove si affollano decine di persone in ambienti molto ristretti. Il primario di ginecologia ha sottolineato le criticità legate alla presenza di donne in gravidanza con febbre che magari salgano direttamente in reparto senza passare dal filtro del Pronto Soccorso.
Le Aziende Sanitarie di Potenza e Matera hanno messo a disposizione un numero verde, 800996688, istituito dalla Regione Basilicata e attivo tutti i giorni dalle 8 alle 20, per le segnalazioni dei pazienti asintomatici/paucisintomatici provenienti dai comuni a rischio.
Michele Capolupo
La fotogallery dell’incontro (foto www.SassiLive.it)