Vito Anio Di Trani, già Sindaco di Pisticci e Giuseppe Cisterna del Comitato difesa Ospedale Tinchi in una nota ribadiscono la necessità di utilizzare l’ospedale di Tinchi per affrontare l’emergenza Coronavirus nella provincia di Matera. Di seguito la nota integrale.
Mentre il numero dei contagiati aumenta anche in Basilicata, non vediamo un piano organico di difesa approntato per i cittadini lucani in particolar modo del Metapontino e della collina Materana che non possono ne devono essere abbandonati a se stessi! Unico spiraglio l’apertura del presidente Bardi che nell’ultimo videocomunicato affidato a Facebook questa sera, annuncia di essere alla ricerca di un nosocomio da riaprire a sud della Basilicata. A noi Lucani servono posti letto in rianimazione cui dovremmo far ricorso nel caso in cui dovessimo andare incontro a polmonite interstiziale con grave insufficienza respiratoria che colpisce spesso chi è contagiato da coronavirus. Ben venga la realizzazione di nuovi reparti per malattie infettive ma, una volta per tutte, sia chiaro che la partita grossa si gioca sul numero di respiratori a disposizione nei reparti di terapia intensiva, che rappresentano al momento l’unica, in assenza di terapie mirate, possibilità di sopravvivenza. I posti di terapia intensiva nel materano sono pochi di cui 12 a Matera e soltanto 4 a Policoro che dovrebbero essere condivisi tra covid19 positivi ed ammalati con altre patologie. Da qui la nostra pressante richiesta di riapertura degli ospedali di Tinchi, Stigliano e Tricarico chiusi o parzialmente utilizzati, con relativa trasformazione delle sale operatorie in sale di rianimazione, a più riprese formulata al Presidente Bardi, in assenza totale in Consiglio regionale di una degna e qualificata rappresentanza del Metapontino e della collina materana cui affidarla, pur in presenza nella più importante assise regionale di un consigliere leghista e da un assessore addirittura alla sanità locali. La struttura ospedaliera di Tinchi, quella che meglio conosciamo, recentemente ammodernata e che rischia seriamente di diventare cattedrale nel deserto, chiara testimonianza di spreco di danaro pubblico, è da ritenersi pronta, con pochi accorgimenti correttivi da apportare, per essere utilizzata. Se all’annuncio farà seguito, non abbiamo dubbi in proposito, l’apertura di almeno una struttura di quelle proposte il Presidente napoletano dimostrerà di aver imparato a conoscere la nostra terra e di saper interpretare le esigenze dei suoi abitanti meglio di chi é Lucano e da loro eletto per rappresentarli. Se si è deciso di andare in questa direzione lo si faccia in tempi brevi perché questo virus appare più veloce delle nostre intenzioni. Si agisca subito al fine che ogni cittadino lucano possa avere la stessa chance di sopravvivenza.