Emergenza coronavirus, che cosa fa la Fondazione Lucana Antiusura Mons. Vincenzo Cavalla? Di seguito la nota inviata dal presidente Basilio Gavazzeni.
Prima di tutto lavorando fino a sera, la Segreteria e il Presidente hanno provveduto al Consuntivo del 2019 e al Preventivo del 2020 e al riepilogo dell’attività svolta. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze esige di averli entro il 31 marzo di ogni anno.
Nel 2019 la Fondazione, ora con prestiti garantiti presso tre Banche convenzionate, ora con microcrediti diretti, ora con assegnazioni una tantum a fondo perduto, ha soccorso 48 casi (persone e famiglie) erogando complessivamente 514.660,32 euro. Da menzionare che in 25 anni ne ha erogati 10.106.684,96 a 1025 casi.
In secondo luogo, rispettando la disciplina raccomandata dalle autorità, nella sede di Piazza S. Agnese, 13, si è continuato a prestare ascolto alle persone indebitate, senza sottrarsi all’aiuto spicciolo assicurato a persone allo stremo.
In terzo luogo, la Fondazione affronta le richieste drammatiche degli assistiti messi in ginocchio dall’improvvisa perdita del reddito.
Anche la Fondazione Lucana Antiusura chiede aiuto, consapevole di dover evitare la petulanza indecente di chi guarda solo al proprio orticello.
Intanto la richiesta è indirizzata a tutte le Istituzioni, innanzitutto locali, Comune, Provincia e Regione. A questa in particolare, già impegnata lodevolmente da anni nel contrasto e nella prevenzione dell’usura, ora tocca assumersi un onere maggiorato.
Spetta all’intero Coordinamento Regionale per le Iniziative Antiracket e Antiusura e, in specie, al suo Presidente, una presa di posizione unitaria davanti alla necessità di nuove risorse che ci preme.
Con la Consulta Nazionale Antiusura, di cui la nostra è stata cofondatrice, e con le altre 30 Fondazioni del genere, abbiamo segnalato al Presidente del Consiglio come la caduta del reddito ostacoli il rimborso parziale o a volte totale dei prestiti.
Abbiamo chiesto, per salvare la nostra operatività, che i Decreti “Salva Italia” modifichino i criteri di accesso al Fondo di Solidarietà per le vittime d’usura, di cui all’art. 14 della Legge 108/96, così che anche le persone fisiche sotto usura possano fruirne.
Inoltre, sempre con la Consulta e le Fondazioni sorelle, abbiamo chiesto che i residui annuali del medesimo Fondo di Solidarietà, di cui all’art. 14, siano destinati nella misura del 50% al Fondo di Prevenzione, di cui all’art. 15 della medesima Legge, con un anticipo ancora del 50% per questa annualità, a valere sull’attuale capienza del Fondo.
Anche la Fondazione Lucana Antiusura fronteggia una situazione difficile per i suoi richiedenti. Allora chiede aiuto persino ai privati, ovviamente a chi può, a quelli stessi che dalla Fondazione nel passato sono stati tratti dalle loro fosse debitorie, a chi soprattutto conosce e apprezza l’operatività umbratile, indefessa ed efficace della Fondazione. Siccome non si chiede per noi, osiamo concludere allegando per gli uomini di buona volontà l’IBAN IT10M0311116100000000001430 della Fondazione, e ve ne chiediamo scusa.