Ennesima sentenza Tar tetti di spesa, Flovilla (Federanisap): “Riaprire tavoli tecnici”. Di seguito la nota integrale.
“Non vorremmo che anche questa volta da parte del Presidente Bardi, dell’Assessore Leone e dei responsabili degli uffici dei Dipartimenti Presidenza Giunta e Salute, si considerasse un nuovo “incidente di percorso” l’ennesima sentenza del TAR del 6 febbraio scorso sui tetti di spesa per le strutture sanitarie accreditate. Questo perché il dispositivo della sentenza parla chiaro. Solo qualche passaggio: “censure di erroneità dell’istruttoria e della motivazione degli atti impugnati, nonché di eccesso di potere per irragionevolezza; il fatturato delle strutture accreditate negli anni dal 2016 al 2018 è stato inevitabilmente condizionato da atti regionali rivelatisi illegittimi; le strutture sono chiamate a programmare la propria attività su un volume complessivo prestazionale quanto più possibile superiore rispetto ai quantitativi risultanti dai programmi preventivamente approvati dalle Aziende sanitarie. Per fermarci solo ad alcune censure sull’operato della Regione”. E’ quanto afferma il vicepresidente nazionale FederAnisap (con delega al Mezzogiorno) Antonio Flovilla aggiungendo che “per gli operatori della specialistica ambulatoriale accreditata non può bastare avere giustizia in sede Tar se poi si persevera sulla stessa strada, che abbiamo denunciato più volte: è il caso di ricordare – aggiunge Flovilla – che il TAR con la sentenza n. 700/19 aveva già obbligato la Regione a rivedere i criteri di assegnazione dei tetti per le strutture accreditate per l’anno 2018. Anche in quella occasione, la Regione Basilicata ha reiterato nuovamente provvedimenti caducati dalla giustizia amministrativa e penalizzato una parte degli operatori del settore, con lo stesso modus operandi e con le stesse motivazioni che oggi il TAR ribadisce essere irragionevoli ed irrazionali.
A questo punto per scongiurare di alimentare altro contenzioso e altre spese per la Regione – continua Flovilla – auspichiamo che questa volta vi sia un intervento del Governo Regionale finalizzato a ripristinare il confronto ed il dialogo costruttivo con le associazioni di categoria, al fine di determinare criteri di assegnazione dei budget congrui rispetto alle decisioni del Tar ed alle mutate modalità di erogazione, tenendo conto altresì del decorso di un arco temporale di ben 6 anni che rende necessaria una attualizzazione del passato e di una utile ed efficace riprogrammazione del futuro.La riapertura dei c.d. tavoli tecnici diventa un atto dovuto, oggi più che mai – conclude Flovilla – in considerazione dei nuovi bisogni di salute dei cittadini determinati dalla pandemiae del ruolo fondamentale ed insostituibile che le strutture private accreditate hanno dimostrato di assolvere anche in questo scenario nell’azione tesa ad arginare la diffusione del COVID -19, garantendo al contempo tutta l’attività specialistica che le strutture pubbliche non riescono ad assicurare”.