Il coordinamento regionale di Basilicata della Federazione Sindacati Indipendenti ha inviato una nota in cui affronta la questione degli operatori sanitari in servizio presso l’Azienda Sanitaria Matera. Lo riportiamo integralmente.
Razionalizzazione e risparmio. Sono questi i termini molto ricorrenti nel lessico dei dirigenti delle strutture sanitarie pubbliche regionali utilizzati negli incontri con il personale dipendente e con le organizzazioni sindacali intercorsi nell’ultimo periodo.
Presso l’Azienda Sanitaria Locale di Matera sembra che siano ridotte all’osso le risorse economiche per assumere personale sia a tempo determinato che indeterminato. Ciò determina un notevole disequilibrio fra carichi di lavoro dei vari reparti e servizi e personale addetto all’erogazione delle prestazioni sanitarie.
La situazione lamentata a più riprese dai lavoratori del comparto (Infermieri, Operatori Socio Sanitari, Tecnici, Amministrativi) si è aggravata negli ultimi mesi a causa del mancato ricambio del personale che, nel corso del tempo, è stato collocato in pensione.
Gli organi dirigenti dell’ASM di Matera manifestano grande attenzione alle problematiche di carattere ragionieristico/contabile. Ciò al fine di far quadrare i conti e tentare di alleviare il pesante dato negativo del bilancio aziendale.
La F.S.I. ritiene che l’apparato burocratico/amministrativo dell’ASM dovrebbe riservare lo stesso scrupoloso interesse, che mostra di avere per le tematiche finanziarie, alla materia dello stress lavoro/correlato, alla quale il legislatore nazionale ha inteso dare una grande importanza.
In buona sostanza non si può pretendere di fornire le stesse prestazioni sanitarie, in termini di qualità e quantità, con lo stesso personale dipendente che si assottiglia di giorno in giorno in quasi tutti i reparti e servizi dell’ASM.
Seppure nei limiti imposti dalle varie norme nazionali e regionali, tese alla razionalizzazione della spesa pubblica, bisogna assumere il personale del comparto attuando, in tal modo, i principi tanto cari alla classe politica del governo regionale. Il più importante dei suddetti principi, sbandierato in ogni campagna elettorale, è certamente quello della lotta al precariato.
Bisogna procedere ad assumere (noi diciamo con contratti a tempo indeterminato) il personale del comparto per fornire migliori e maggiori prestazioni all’utenza del servizio sanitario. Solo il giusto equilibrio fra carichi di lavoro e personale addetto può permettere il recupero psico-fisico dei dipendenti, facilitando la giusta attenzione e la ragionevole tensione nell’erogazione delle prestazioni lavorative. Dell’equilibrato bilanciamento fra carichi di lavoro e personale addetto ne trarranno benefici anche e soprattutto i cittadini/clienti.
La F.S.I., in tema di razionalizzazione delle risorse umane, suggerisce di utilizzare il personale titolare di funzioni coordinamento nella turistica dei reparti e dei servizi in sofferenza di personale. Infatti dette funzioni sono aggiuntive rispetto a quelle che ordinariamente i dipendenti in questione devono fornire all’Azienda.
In merito alla razionalizzazione della spesa la F.S.I. stimola l’ASM e la classe di governo regionale, a verificare la possibilità di eliminare inutili duplicazioni di compiti e funzioni. Un esempio è rappresentato dai due Dipartimenti di Prevenzione : uno della Sanità umana e l’altro di quella animale. La Basilicata è una delle pochissime regioni d’Italia ad aver adottato una tale organizzazione. Ma la situazione è resa ancora più grave e deficitaria dalla presenza, ad oltre tre anni dall’accorpamento tra ex AA.SS.LL. di Matera e Montalbano, del medesimo numero di titolari di Unità Operative dipartimentali ante accorpamento. A chi servono tanti doppioni? Come è stato considerato il rapporto fra la popolazione che insiste sull’intero territorio provinciale e numero di dirigenti addetto?
Antonio Fedele, Coordinatore territoriale Federazione Sindacati Indipendenti
Giuseppe Cavallo, Coordinatore regionale Federazione Sindacati Indipendenti
Purtroppo il susseguirsi in questi anni di dirigenti o Direttori messi li come pedine politiche hanno badato esclusivamente all’interessi dei loro feudi portando la struttura a spese ed appalti folli invece di puntare sulla qualita’ e l’efficenza del personale infermieristico ed O.S.S….
ne deriva il 27% di emigrazione passiva che comporta costi mostruosi e aggrava i deficit delle casse gia’ in perdita delle ASM…purtroppo i bravi Dirigenti che si susseguono sono sordi al problema e fin quando si continuera’ cosi non ci si dovra’ lamentare se la gente va curarsi altrove.
Ne e’ in gioco la salute delle persone percio’ qui non si scherza; il nuovo Direttore Maruggi se davvero ha fatto Management non puo’ snobbare questi problemi ma in un anno puo’ tranquillamente non solo ripianare il deficit ma anche rilanciare la struttura offrendo un servizio piu’ qualificato e puntare piu’ sugli organici e la qualita’…le graduatorie per assumere ci sono e non creare una manovra elettorale come gia’ bolliva in pentola facendo inutili spese a nuovi concorsi illudendo anche attraverso tanti fantomatici corsi da O.S.S tanti poveri giovani che esborsano tanto denaro..Dio ce’ anzi Monti ce’ che ha prorogato tutte le graduatorie italiane fino al 2015 per il patto di stabilita’ disilludendo qualche politico/a che ne e’ rimasto deluso perche’ aveva progetti suoi personali per infilare altri raccomandati come gia’ e’ successo in passato….Il tempo passa ma ora non si puo’ piu’ aspettare altrimenti il Miulli di acquaviva o i vari ospedali di Bari diventeranno la roccaforte Materana…..E’ GIUNTA L’ORA DI AGIRE CARO DIRETTORE MARUGGI…POCHE CHIACCHIERE MA FATTI….