“Non esistono superticket perché i costi delle analisi e prestazioni sono uguali a quelli delle altre regioni e nella nostra regione il cittadino spende la stessa somma, sia se si rivolge alle strutture ospedaliere, sia se si rivolge ai centri privati accreditati”: a sostenerlo è una nota dell’ANISAP Basilicata. Proprio per evitare liste di attesa e di incrementare l’emigrazione sanitaria – aggiunge la nota – il Servizio Sanitario Regionale ha accreditato alcuni Centri che sono in grado per attrezzature-strutture, professionalità e competenze specifiche di svolgere test genetici e consulenze in attuazione dei P.A.C. (Percorsi Assistenziali Complessi). L’ANISAP Basilicata, in proposito, evidenzia che secondo i dati più recenti (2011) forniti dalla Societa’ italiana di genetica umana (Sigu) ogni anno in Italia si effettuano circa 600.000 test genetici e 100.000 consulenze. E’ la fibrosi cistica la patologia in assoluto piu’ indagata. Ancora non decolla, invece, la medicina ”personalizzata”. I servizi di genetica medica sono complessivamente 517, di cui 372 laboratori; 268 le macrostrutture di genetica medica presenti, oltre la meta’ diffuse nel nord del Paese (142, il 53%). Nel centro Italia (Toscana, Umbria, Marche e Lazio) le strutture censite sono 54 (20%); 45 nel sud (17%); 27 nelle isole (10%). La maggior parte delle strutture afferiscono ad aziende ospedaliere, strutture universitarie e Irccs. Le strutture private sono appena il 16%. La Basilicata con il centro di riferimento operante a Matera, il Laboratorio dell’Azienda Ospedaliera San Carlo Potenza e il Laboratorio di Analisi Flovilla a Rionero è egregiamente rappresentato nel panorama nazionale.
Sono dati – commenta l’ANISAP – che confermano la necessità anche per la Basilicata di superare il gap esistente e ci spronano a continuare nell’attività di aggiornamento scientifico. A distanza di quasi 10 anni dalla stesura delle ‘Linee guida per le attivita’ di genetica medica’ si avverte la necessita’ di una loro revisione, alla luce delle nuove acquisizioni scientifiche e tecnologiche e delle raccomandazioni gia’ formulate da alcuni gruppi di lavoro delle societa’ scientifiche. E’ comunque migliorato il livello dell’accreditamento e della certificazione della qualita’, ma occorre tenere sotto controllo i costi anche attraverso una revisione delle linee-guida alla luce delle nuove acquisizioni scientifiche e tecnologiche.
L’ANISAP – aggiunge la nota – nell’ambito delle proposte presentate al Dipartimento Salute per la definizione dei criteri di erogazione delle prestazioni e dei controlli di congruità e per l’istituzione di protocolli terapeutici necessari alla definizione dei Percorsi Assistenziali Complessi, oltre che per il diabete, anche per altre patologie quali ipertensione arteriosa, malattie dell’apparato cardiocircolatorio oculistica (cataratta e glaucoma), la genetica, ecc., sostiene l’esigenza di accrescere l’attività sul territorio e di affiancare le strutture pubbliche con Centro esterni accreditati, sotto la programmazione strategica del servizio pubblico. Ci sono strutture e professionalità sul territorio che rappresentano una valida integrazione/alternativa alle lunghe attese per visite specialistiche e prestazioni presso i servizi delle Aziende Sanitarie e quindi possono garantire maggiore attenzione ai cittadini. Le aspettative – conclude la nota – sono da tempo riposte nella nuova Giunta Regionale perché sappia individuare il percorso di cooperazione pubblico-privato per dare una risposta più capillare alla domanda di salute dei cittadini. Colmare il ritardo della politica nel nostro settore è la priorità assoluta: le realtà private accreditate potrebbero partecipare ai piani di recupero delle liste d’attesa con gestione delle agende da parte pubblica e grande soddisfazione per i cittadini”.
Mar 31