FederAnisap, Aiop, Aris, Andiar, Ansoc, Federbiologi, FederLab, Sbv, Snr, Cic, Sicop: “Sì ai nuovi Livelli di assistenza, ma no all’ipotesi di riduzione delle tariffe preesistenti, che il Governo vuole adottare”. Di seguito la nota integrale.
Sì ai nuovi Livelli di assistenza, ma no all’ipotesi di riduzione delle tariffe preesistenti, che il Governo vuole adottare. È la posizione di FederAnisap, Aiop, Aris, Andiar, Ansoc, Federbiologi, FederLab, Sbv, Snr, Cic, Sicop che in una nota spiegano: “Auspichiamo una rapida approvazione dei nuovi Livelli essenziali di assistenza, che attendiamo da oltre sei anni e che sono indispensabili per dare, finalmente, una risposta compiuta alla domanda di salute dei cittadini ma, allo stesso tempo, diciamo no al Tariffario dell’assistenza specialistica ambulatoriale e protesica, che prevede riduzioni fino all’80% e che avrebbe effetti fortemente negativi sulla qualità delle prestazioni offerte”.
Le stesse associazioni ribadiscono che “l’approvazione dei Lea è indispensabile per garantire il diritto alla salute della popolazione e per tutelare ambiti molto delicati, come, ad esempio, quello pediatrico o delle patologie rare, che ad oggi non possono contare su prestazioni fondamentali rispetto a un diritto costituzionalmente garantito”.
“Allo stesso tempo – puntualizzano – chiediamo di rimodulare il Tariffario, che al momento è all’attenzione della Conferenza Stato-Regioni, perché la prevista decurtazione delle tariffe, stabilita con una metodologia che non rispetta quanto indicato dalla norma in termini di revisione tariffaria, causerebbe l’inevitabile riduzione delle prestazioni, incidendo fortemente sulla loro qualità”.
“Se fossero approvate le nuove tariffe senza modifiche sostanziali, si determinerebbe – viene precisato – una situazione che sarebbe drammatica in termini quali quantitativi per i cittadini e che, peraltro, soprattutto in alcuni territori, porterebbe alla crisi di numerose strutture essenziali per l’assistenza sanitaria e contribuirebbe ad allungare ulteriormente le liste d’attesa”.
“Crediamo che la pandemia abbia mostrato, ora come non mai, il valore della diagnostica di laboratorio pubblica e privata accreditata quale insostituibile strumento di tutela della salute per tutti i cittadini. Per questo – afferma Antonio Flovilla, vice presidente nazionale FederAnisap – ci rivolgiamo al Ministero della Salute, esprimendo forte preoccupazione per le conseguenze che potrebbe avere l’applicazione del tariffario nella forma in cui è stato presentato alle Regioni.”
Flovilla evidenzia le conseguenze che potrebbe avere anche in Basilicata e la necessità che anche la Regione faccia sentire la sua “voce” nei confronti del Governo che si appresta a varare uno specifico provvedimento.
Il nuovo tariffario determina una estrema contrazione delle risorse destinate alla diagnostica biochimica. Forte è quindi la preoccupazione per la sostenibilità dei servizi di Medicina di Laboratorio. Si teme un’ulteriore spinta verso la ricerca di economie di scala, attraverso il consolidamento-concentramento, la riduzione delle maestranze e delle professionalità, la trasformazione dei servizi di medicina di laboratorio in commodity acquistabili alla stregua di altre merci. Il decreto infatti pare non dare alcuna valorizzazione della risorsa umana e della professionalità. Il nuovo nomenclatore LEA contiene inoltre inesattezze, incongruenze e lacune.