FISIOTERAPISTI: STRUTTURE SANITA’ PRIVATA CONTRARIE AD ODG VITA
Il Comitato di crisi delle strutture della sanità privata, con l’adesione di Sanità Futura, Fenasp e Federlab, prende decisamente le distanze, nel merito e nel metodo, dall’odg alla Finanziaria 2012 in discussione in Consiglio Regionale presentato da Vita (Psi) che vorrebbe impegnare la Giunta Regionale ad emanare delle direttive che stabiliscano che per aprire e condurre uno studio professionale di Fisioterapia e Riabilitazione non sarebbe necessaria alcuna autorizzazione. A parere delle associazioni di categoria della sanità privata “siamo di fronte ad un atto di grave illegalità di cui vogliamo mettere in guardia l’intero Consiglio Regionale oltre che il Dipartimento Salute”.“E’ a dir poco sorprendente – commenta Antonia Losacco, presidente Fenasp – che mentre in occasione dell’incontro con il Presidente del Consiglio Folino per la consegna delle firme della petizione popolare contro il ticket gli abbiamo chiesto, in qualità di garante della legislazione regionale, di promuovere un tavolo con le Commissioni competenti e i consiglieri per favorire un adeguamento-aggiornamento delle troppe, confuse e burocratiche leggi di sanità, ci sia oggi chi pensa di stravolgere le regole, forse in nome di una pseudo liberalizzazione di attività e professioni che dimostra solo una grande confusione mentale, specie perché non si tiene in alcun modo conto della tutela della salute dei cittadini oltre che di normative specifiche. Questo odg – aggiunge Losacco – conferma, se c’era ulteriore bisogno, della necessità di mettere ordine nella complessa questione di leggi, regolamenti, delibere, atti in materia sanitaria, la cui interpretazione non è sempre univoca e chiara. E prima si procede e meglio è per evitare gravi conseguenze”. In proposito, il presidente di Sanità Futura Michele Cataldi, sostiene:“Alcuni usano dire che sul cotto arriva sempre l’acqua bollita, altri si rifanno alla benzina da buttare sul fuoco, in definitiva sono tutti modi per dire, spesso a ragione, che non c’è limite al peggio e infatti sul pianeta sanità lucana il peggio sembra incontenibile, almeno per le piccole imprese sanitarie accreditate. Appena l’altro ieri abbiamo consegnato oltre 13mila firme di cittadini lucani al Presidente del Consiglio Regionale Vincenzo Folino, chiedendo una revisione immediata dell’odioso ticket lucano e non un rinvio alla Conferenza Stato-Regioni come invece sembra voler rimandare l’assessore alla Salute. Appena ieri si sono apprese generiche dichiarazioni dalla stampa per cui il ticket in versione lucana era “in sperimentazione” e che le mani per modificarlo non sarebbero libere. Saremmo quindi l’unica Regione ad aver fatto una “sperimentazione” di questo tipo sulla pelle della popolazione già morsa da una crisi senza scrupoli. Vorremmo far notare che le mani libere non le hanno avute nemmeno le altre Regioni e però questo non ha impedito a Toscana, Emilia e Umbria di essere attente al necessario rigore ma anche alla indispensabile equità. All’assessore alla salute, ma a questo punto al Presidente della Giunta, vogliamo dire che non si può pensare di dilazionare ancora la vicenda ticket, che non si può continuare a evitare un confronto approfondito fatto di numeri e trasparenza con chi ha presentato formalmente una petizione al Consiglio regionale, che noi dobbiamo garantire a tutti i cittadini che hanno firmato che la loro richiesta non sarà nullificata nell’indifferenza. E oggi, dopo aver convocato d’urgenza una riunione interassociativa delle strutture di fisioterapia, per tentare di intravedere strade ed azioni volte ad evitare il tracollo definitivo di un settore spesso strumentalizzato e vilipeso ingiustamente, usato a volte come estensione della filiera politica, ci troviamo di fronte ad un’altra iniziativa surreale in materia di Salute. Si tratta di un ordine del giorno, infilato nella folla di quelli che si presentano di solito quando si deve approvare la finanziaria regionale per cui si chiedono e si fanno i regalini. Un ordine del giorno che vorrebbe far passare qualcosa di assolutamente illegale e pericoloso su cui ogni anno siamo costretti a spiegare e prendere posizione. Si vorrebbe consentire al fisioterapista di erogare prestazioni di specialistica ambulatoriale in modo autonomo, senza nessuna validazione dei requisiti di legge, senza autorizzazione regionale, spacciando la parola studio come esaustiva di un’attività legittima ed autonoma. Oltre alle ragioni di buon senso che vorrebbero evitare rischi alla salute dei cittadini, vale la pena ricordare che esistono leggi nazionali sulla materia che non consentono surrealità di questo tipo. Sappiamo bene a cosa servono gli ordini del giorno specialmente sotto Natale … Tutte le strutture di fisioterapia che sono da tempo sotto pericolo di vita, ringraziano sentitamente”.