Alla Regione Basilicata sono state destinate dal Ministero alla Salute “risorse premiali”, secondo la ripartizione pubblicata in Gazzetta Ufficiale della Repubblica n.195 del 22 agosto scorso, per poco più di 38 milioni di euro (17,6 milioni per il 2015 e 20,4 milioni per il 2016). Le risorse premio sono destinate alle Regioni “che istituiscano una Centrale regionale per gli acquisti e l’aggiudicazione di procedure di gara per l’approvvigionamento di beni e servizi per un volume annuo non inferiore ad un importo determinato con il medesimo decreto e per quelle che introducano misure idonee a garantire, in materia di equilibrio di bilancio, la piena applicazione per gli erogatori pubblici di quanto previsto dall’art. 4, commi 8 e 9, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e successive modificazioni, nel rispetto del principio della remunerazione a prestazione”. Si tenga conto di queste risorse per la gestione del servizio sanitario regionale di questi ultimi quattro mesi dell’anno attraverso un metodo che privilegi l’efficienza e non certo il ripiano dei deficit accumulato dal pubblico. Siamo preoccupati di fatto per la manovra di assestamento di bilancio che sarà definita entro metà settembre e preannunciata come “più lacrime e più sangue” rispetto a quelle versate sinora. Le strutture sanitarie private accreditate che, in molti casi da giugno hanno già esaurito la propria capacità di programmare interventi e risorse a disposizione, intanto, sono ancora in attesa di capire come sarà applicata la delibera di giunta dell’8 agosto sui tetti di spesa, tenuto conto di criteri che continuiamo a considerare di complicata (se non impossibile) attuazione. Infine, nonostante il periodo di pausa politico-istituzionale, prendiamo atto che il dibattito sulla riforma della governance sanitaria si è riacceso soprattutto per merito di sigle sindacali. Anche noi, ovviamente, siamo interessati a partecipare al confronto e a dare il nostro contributo propositivo, non fosse altro perché facciamo parte, a pieno titolo, del Servizio Sanitario Regionale. Solo che continuiamo a registrare che le “carte” restano negli uffici del Dipartimento Salute o di pochi che hanno avuto la possibilità di leggerle.
Ago 24