Il Segretario Uil Fpl Matera Franco Coppola esprime alcune riflessioni dopo aver appreso la notizia del focolaio registrato nel reparto di chirurgia dell’ospedale Madonna delle Grazie di Matera. Di seguito la nota integrale.
La notizia del focolaio Covid presso il dipartimento di chirurgia del “ Madonna delle Grazie” che ha coinvolto un numero rilevante di operatori sanitari e ricoverati, è l’ennesimo e perentoria dimostrazione che il virus non consente nessuna debolezza o pressapochezza nel sistema.
Nella fattispecie, considerato che alcuni operatori sanitari erano stati già precedentemente vaccinati, abbiamo avuto il riscontro che neanche l’avvenuta vaccinazione consente di stare tranquilli e che occorre definire e sistematizzare, per questi, una tamponatura periodica e/o prelievi sierologici, in modo da avere un monitoraggio continuo della situazione e salvaguardare così la salute degli operatori. Se a questo si aggiunge la inefficace organizzazione dei dispositivi collettivi che devono disciplinare l’ingresso in ospedale dei cittadini ricoverati, abbiamo un quadro complessivo davvero preoccupante.
Noi della UIL, già con nota del 16 febbraio scorso, avevamo chiesto, riservatamente e senza alcun tono polemico alla Direzione ASM, di procedere in tal senso. Qualche timida risposta a proposito vi è stata quasi subito, con l’avvio dei test sierologici,ma evidentemente non è bastato.
Altro aspetto fondamentale, questo si affrontato dall’ASM con scarsa efficacia e capacità, è quello riguardante il personale e la sua non più sostenibile deficienza numerica.
Anche volendo considerare la difficoltà oggettiva di reperimento di personale (al di la delle facili e propagandistiche asserzioni che si sentono), oggettivamente i ritardi a proposito dell’ASM, vanno oltre queste difficoltà:
Avvisi di mobilità che non trovano risposte; assunzioni a tempo determinato che non si caratterizzano per essere attrattivi e comunque competitivi con gli altri territori; il non utilizzo del lavoro interinale,così come previsto dai decreti Covid, esclusivamente per rispondere alla emergenza straordinaria che stiamo vivendo e previo verifica dell’adeguatezza delle professionalità. Insomma una ormai acclarata inadeguatezza della struttura e dei centri decisionali che ricade sul personale esistente ormai stanco, sfiduciato e che volentieri, se possibile,emigrerebbe in altre aziende anche in ragione di riconoscimenti retributivi molto spesso meno incentivanti.
Sono questi gli elementi portanti su cui bisogna porre mano e che indirettamente si ripercuotono anche sulla possibilità di avere personale a sufficienza per organizzare una efficace azione di controllo per quanto riguarda il gli ingressi nei reparti di esterni o verificare che i dispositivi previsti nei piani di sicurezza siano concretamente attuati e rigorosamente controllati; anche se una maggiore sensibilità e responsabilità da parte di tutti nel rispettare le regole sarebbe necessario.
Alla Commissaria Pulvirenti, chiediamo di trovare il tempo di convocare e conoscere i rappresentanti dei lavoratori , che al netto di qualche negativo, demagogico e sterile protagonismo di qualche sigla, si sono sempre dimostrati responsabili, propositivi e nell’esclusivo interesse generali degli operatori sanitari e dei cittadini tutti.