Sulle liste di attesa nulla di nuovo: i 5 milioni (di cui 600 mila alle strutture della specialistica ambulatoriale) annunciati ieri dall’ufficio stampa della Giunta Regionale sono sempre gli stessi del Piano approvato il 27 luglio scorso con la delibera 487/2022. Di “autentica” fake news parla l’Unità di Crisi Sanitaria. I fondi che si annunciano come se le notizia fosse di ieri, sono la prova provata, se ce ne fosse bisogno, della mancata presa di coscienza e della confusione in cui versa l’assessore! Per ricostruire la vicenda: la Giunta Regionale su richiesta del Ministero alla Salute ha proceduto alla fine di luglio (le altre Regioni lo hanno fatto molto prima) a definire un Piano operativo per il recupero delle liste di attesa. Il finanziamento proviene direttamente dal Ministero con una determinazione dirigenziale che risale al 10.12.2020 esattamente per 4.468.358 euro di cui esattamente 595.547 euro ai cosiddetti erogatori privati (le strutture della specialistica ambulatoriale accreditata). Il Piano ripartisce le risorse tra Asp, Asm, AO San Carlo, Crob di Rionero e indica le prestazioni ambulatoriali da recuperare con il privato accreditato (78.229 per l’Asp e 3.491 per l’Asm, per un totale di 81.270)
“Il dramma di pazienti, strutture e dipendenti, adesso è anche ridicolizzato”: è il commento dell’Unità di Crisi Sanitaria che aggiunge: “Se si volesse fare un minimo di approfondimento sulla notizia, si scoprirebbe subito che: le risorse per il piano di recupero delle liste di attesa, che per il privato ammonterebbero a 600 mila euro, sono state previste con la dgr 487/2022, lo stesso giorno in cui si facevano sparire 10 milioni di euro per le strutture accreditate e per i pazienti in lista di attesa con la dgr 482/22!
La notizia – aggiunge l’Unità di Crisi – è tragicamente indicativa: delle due l’una, o c’è un caos totale negli uffici regionali o c’è un’irresponsabilità sconfinata! E l’assessore anziché occuparsi di convocare urgentemente l’Unità di Crisi, si erge a paladino di questo gioco e convoca un altro ennesimo tavolo “tecnico” (mercoledì 14 al Dipartimento Salute, incontro con le associazioni di categoria, ndr). Un tavolo di confronto senza il decisore politico che tavolo è? Un tavolo senza la presenza delle strutture in crisi, che tavolo è? Semplice: un ennesimo tavolo burocratico per perdere tempo prezioso, un altro trucco della malaburocrazia! E’ passata purtroppo ancora una settimana – sottolinea il portavoce Michele Cataldi – senza che le dichiarazioni dell’assessore Fanelli sino all’ultima in audizione alla IV Commissione si trasformino in convocazione dell’Unità di Crisi, unico soggetto che rappresenta pienamente le strutture in crisi. Il rinvio e la perdita di tempo, senza alcuna motivazione, aggravano l’emergenza sanitaria. Intanto, le iniziative non si fermeranno e continua la battaglia coinvolgendo insieme agli utenti (ad oggi 2.500 firme sulla petizione on line), i Sindaci, i sindacati, le forze politiche, i consiglieri regionali, i candidati, le associazioni degli operatori sanitari e dei pazienti, in una manifestazione regionale di piazza che si terrà davanti al Comune di Melfi, martedì 13 prossimo. L’organismo annuncia una manifestazione popolare con l’appello a partiti e candidati a sospendere almeno per una mezza giornata la campagna elettorale e a dedicarsi ai problemi della salute dei cittadini.