Fsi Usae denuncia criticità dell’ospedale di Stigliano. Di seguito la nota integrale.
“Abolire il lavoro è una strategia”. Così titolava un articolo di Furio Colombo pubblicato su “Il Fatto Quotidiano” durante l’anno 2017.
Il giornalista poneva l’accento sui gonfiati esuberi di personale nei settori produttivi del credito e dei trasporti.
Secondo la sua opinione i predetti esuberi non erano, e non sono, reali poiché il lavoro dei dipendenti viene scaricato sui clienti:
1)-“ognuno di noi quando va in banca lavora per la banca, che ha licenziato gli “esuberi” (gli altri impiegati che erano disponibili subito) e in questo modo ha spostato il lavoro dall’azienda, che migliora il suo profitto, ai clienti, costretti ad offrire tempo, dunque a lavorare gratis;
2)-“la maggior parte delle stazioni ferroviarie offre lo stesso modello di funzionamento a carico di coloro che un tempo erano i clienti da servire”;
3)-la Ryanair, grande impresa irlandese di viaggi aerei “low cost”, “ha inventato i passeggeri dipendenti. Pagano poco e fanno tutto da soli (tranne il decollo, il volo, l’atterraggio…”.
Il modello del lavoro “fai da te”, sopra descritto, è quello molto in voga oggi nell’Azienda Sanitaria Locale di Matera presso il Presidio Ospedaliero di Stigliano.
Infatti, il nosocomio stiglianese non è dotato di un servizio di guardiania e custodia.
Pertanto, in tal modo, l’Azienda Sanitaria materana realizza la prima abolizione del lavoro.
In buona sostanza dice alle lavoratrici ed ai lavoratori di detta struttura di provvedere a curare per proprio conto la sicurezza del loro lavoro, la tranquillità dei pazienti, la custodia delle attrezzature e degli arredi conservati fra le mura del complesso ospedaliero.
L’Ente pubblico non si ferma qui nella frenetica abolizione del lavoro.
Infatti, ha posto in essere un inopportuno accorpamento di Servizi (Hospice e Lungodegenza) che sono disciplinati da norme molto diverse fra loro.
Il Servizio di Hospice, oltre ad ospitare i pazienti, consente anche ai familiari di essi di assisterli in una situazione triste della propria esistenza.
L’abolizione del lavoro viene realizzato mediante la turnazione di una sola unità infermieristica e un solo Operatore Socio Sanitario (O.S.S.) nei turni notturni per i due Reparti che sono molto distanti fra loro.
Secondo l’ASM di Matera detto personale che svolge servizio di notte basta ed avanza per soddisfare le esigenze assistenziali di sette posti letto in Hospice e 14 posti letto nella Lungodegenza.
Molto spesso detti posti letto sono tutti occupati.
Ma vi è di più.
La scarsa attenzione dell’Azienda Sanitaria materana verso le risorse umane, per usare un eufemismo, è dimostrata dal senso di abbandono dei dipendenti durante il lavoro notturno.
Difatti, l’assenza del servizio di guardiania del Presidio Ospedaliero di Stigliano consente a qualsiasi male intenzionato di introdursi nel nosocomio durante la notte con le prevedibili conseguenze negative per i dipendenti, per i ricoverati e per le attrezzature.
A tal proposito i dipendenti hanno già segnalato più volte atti vandalici all’interno della struttura ospedaliera stiglianese.
A questo punto rivolgiamo un appello agli organi di governo regionale, alla società civile e al mondo dell’associazionismo riportando l’ultima parte dell’articolo di Furio Colombo citato in premessa:
“Da alcuni anni l’inclinazione sempre più forte, dettata da un capitalismo selvaggio senza ritorno, è stato di ridisegnare il mondo senza lavoro. Bisognava finirla di avere controparte perennemente seduta dall’altra parte del tavolo. Molti economisti (e Nobel, e non tutti liberal) hanno messo in guardia dallo squilibrio che si sarebbe creato con l’abbandono del lavoro umano come coprotagonista del progresso. L’argomentazione non è “serve-non serve”. L’argomentazione è che non ci può essere quel necessario e continuo sviluppo alla ricerca del meglio, saltando su una gamba sola (management e macchine, senza il lavoro umano). Non ci può essere non perché mancheranno braccia, ma perché mancheranno teste. Il lavoro umano è responsabile del periodo di più vasta espansione del progresso (qualunque progresso) nel mondo. O il lavoro ritorna, come strategia manageriale, politica e intellettuale, o non ci sarà mai più alcuna crescita.”
L’esaltazione della centralità del lavoro descritta dal giornalista Furio Colombo è ancora più importante nel settore sanitario dove occorre dare sostegno ed attenzione alle persone malate che hanno il diritto di non essere trattati come numeri da accorpare e/o cancellare.
L’ASM di Matera da tempo sembra aver imboccato la strada del “capitalismo selvaggio” mortificando i tanti lavoratori non pagando loro il lavoro straordinario, trattenendo somme senza assicurare il giusto contraddittorio nelle sedi giudiziarie, costringendoli a lavorare i condizioni di stress lavoro correlato notturno poiché pagare “il lavoro” dei guardiani è un peso economico insostenibile, mentre è sostenibile la spesa per strutture complesse dirigenziali che sono degli inutili doppioni.
Auspichiamo che il nuovo Governo regionale inverta la tendenza di quello precedente riscoprendo la centralità del lavoro di professionisti della sanità che devono erogare servizi pubblici con dignità e in sicurezza, liberando lavoratrici e lavoratori dal giogo un lungo periodo di sudditanza di stampo medioevale.