Pietro Sanchirico, già Assessore Comunità Montana “Alto Agri”, ha inviato alla nostra redazione una nota in cui esprime alcune riflessioni sul futuro dell’ospedale di Villa d’Agri. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Il futuro dell’Ospedale di Villa d’Agri si può costruire ritornando al passato, all’idea originale che lo vedeva quale “ospedale della comunità” . Per questo, non credo che basti respingere l’atto di indirizzo predisposto dal commissario dell’Asp (che, nella giornata di ieri, nel corso del consiglio comunale aperto a tutti, è stato riconosciuto senza eccezione alcuna) che, a mio modesto avviso, non solo non offre garanzie per il futuro ma neanche per il presente. Né il problema si potrebbe ridurre pensando ad una direzione sanitaria a scavalco tra Lagonegro e Villa d’Agri. E’ necessario, invece, che chi ha responsabilità nelle istituzioni e nella politica, non si limiti a dire “no” ma che parli alla comunità della Val d’Agri con sincerità, rappresentando quello che è possibile fare e quello che non lo è. Quella che interessa la Val d’Agri è una fase delicata nella quale il primo obiettivo da raggiungere è rappresentato dal recupero della fiducia dei cittadini e, di conseguenza, della loro credibilità. Un obiettivo che, di certo, non si può raggiunge interpretando il ruolo di capopolo alla vigilia delle prossime elezioni regionali! Ecco, allora, che ritorna la saggia idea dei tempi della responsabilità politica quando per l’ospedale di Villa d’Agri si immaginava un ruolo di prima emergenza sanitaria specializzata. Credo sia questo il punto di partenza di un progetto che, in futuro, potrebbe rappresentare un buon punto di partenza per rassicurante i cittadini e gli operatori sanitari, potendo anche contare sulle royalties del vicino Centro Oli che, da anni, hanno contribuito alla sopravvivenza del nostro Ateneo Lucano!
Nella foto Pietro Sanchirico