Sono state numerose strutture della specialistica ambulatoriale, tra le quali quelle di laboratorio, che il 19 marzo hanno chiuso in Basilicata per la giornata di protesta decisa da Anisap Basilicata, Federbiologi e Federlab in contemporanea con la manifestazione nazionale che le associazioni di categoria più rappresentative hanno organizzato a Roma. All’ingresso il manifesto “Uno stop di un giorno per non chiudere per sempre” . Una delegazione degli oltre 60 centri, laboratori e poliambulatori lucani, per circa 650 tra dipendenti, professionisti, collaboratori ha partecipato a Roma alla manifestazione nazionale al Teatro Brancaccio dove l’ovazione e la standing ovation della platea ha accolto l’annuncio del Presidente della Regione Lazio che “il ministro Schillaci è disponibile a rinviare il provvedimento sulle tariffe”. Sulla tempistica non ci sono risposte, “l’importante è che arrivi un rinvio è che quel periodo sia usato bene per poter arrivare a una soluzione che consenta da un lato di proteggere il lavoro degli operatori e dall’altro di dare risposte giuste alle nostre comunità”. Anisap Basilicata, Federbiologi e Federlab attendono intanto una risposta alla lettera inviata al Presidente Bardi, all’Assessore alla Salute Fanelli e al direttore generale del Dipartimento Salute Mancini di un incontro urgente per un utile confronto sul tema al fine di individuare una soluzione condivisa a tutela dell’interesse della Regione Basilicata, dei cittadini e delle strutture sanitarie. Nella lettera le tre associazioni segnalano che, a seguito della applicazione del decreto, si avranno, inevitabilmente, conseguenze pesantissime a carico delle imprese sanitarie e cittadini lucani, mettendo a forte rischio la qualità dei servizi sanitari. Anche la Giunta Regionale della Basilicata, come hanno già fatto altre – è la posizione unitaria – deve adoperarsi, senza per questo attendere il Ministero. Sono soprattutto i piccoli laboratori di analisi cliniche come i piccoli poliambulatoriali privati accreditati con il Servizio sanitario regionale, ultimi presidi della sanità sul territorio, a pagare il prezzo più alto del nuovo tariffario del Ssn per esami e visite, che entrerà in vigore il primo aprile. A sottolinearlo è il dr. Francesco Toscani, referente di Federlab Italia Basilicata. Tagliare ulteriormente le tariffe significa solo costringerci a chiudere o come alternativa far pagare analisi e prestazioni ai pazienti. In questo momento l’unica certezza che abbiamo è quella di spesa per personale, locali, strumenti, reagenti e materiale indispensabile, bollette energetiche, spese tutte aggravate da un tasso di inflazione che continua a salire.
Mar 20