In occasione della Giornata internazionale dell’infermiere l’Opi Potenza ha organizzato questa mattina un Open Day con gli studenti del quinto anno del Liceo scientifico “Galileo Galilei” di Potenza, del Liceo scientifico “Federico II di Svevia” e dell’Istituto Superiore “Remo Righetti” di Melfi, del Liceo scientifico “G. Peano” di Marsico Nuovo e dell’Istituto Omnicomprensivo “Itas” di Villa D’Agri. I rappresentanti dell’Ordine delle professioni Infermieristiche di Potenza si sono organizzati in gruppi per raggiungere i diversi istituti sul territorio e spiegare, dunque, ai ragazzi il percorso universitario che consente di accedere alla professione, gli sbocchi lavorativi e l’aspetto umano di chi lavora a contatto con la sofferenza.
Dopo aver ringraziato la dirigente scolastica del Liceo scientifico “Galileo Galilei”, la dott.ssa Lucia Girolamo e gli altri dirigenti per l’opportunità concessa, la Presidente dell’Opi Potenza, la dott.ssa Serafina Robertucci, ha spiegato ai ragazzi il ruolo dell’infermiere partendo dal sottolineare che “‘essere infermiere’ significa amare questo lavoro, comprendere il privilegio della relazione di cura che ci lega al cittadino ed alla collettività”.
Ad illustrare agli studenti i diversi aspetti della professione, oltre alla Presidente Robertucci, altri componenti dell’Ordine professionale di Potenza. Antonio, Simona, Silvia, Gabriele e Vito studenti al terzo anno del corso di laurea in Infermieristica, hanno, poi, raccontato il perché della loro scelta evidenziando di aver deciso di iscriversi al corso di laurea in Infermieristica “non per ripiego” ma perché sinceramente convinti di voler intraprendere il percorso formativo che li avrebbe portati ad acquisire conoscenze e competenze per assicurare ai cittadini servizi e prestazioni sanitarie di qualità.
“Quello che stiamo vivendo -ha sottolineato Robertucci- è un momento di cambiamento. L’infermiere si forma, si aggiorna continuamente e può lavorare in tante realtà assistenziali. Oggi ci spostiamo sempre di più verso il territorio. La pandemia ce lo ha insegnato: dobbiamo e vogliamo essere sempre più vicini alle persone per soddisfare i loro bisogni di cura e assistenza. I cittadini riconoscono nell’infermiere una figura di riferimento e noi di questo ne siamo orgogliosi”.