In occasione della Giornata Mondiale del Diabete l’A.DI.M. Onlus (Associazione Diabetici Matera) ha inviato alla nostra redazione il testo che contiene un approfodimento medico-scientifico su ambiente e diabete. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Negli ultimi anni sono stati pubblicati molti studi scientifici che hanno ampiamente dimostrato l’impatto di fattori ambientali inquinanti nella genesi dell’obesità e del diabete mellito. Questi fattori sono stati chiamati in causa partendo da alcune considerazioni. La genetica ha certamente un ruolo importante, ma non riesce a spiegare l’epidemia dell’obesità che si è sviluppata recentemente. I trattamenti proposti con i tanti, spesso bizzarri tipi di dieta e con l’incremento dell’attività fisica sono spesso inefficaci. L’obesità è quasi intrattabile, perché il 90% delle persone riacquista peso in un anno suggerendo l’ipotesi di un set-point individuale. C’è dunque qualche altro fattore patogenetico, che è stato individuato in alcuni composti chimici presenti nell’ambiente il cui meccanismo è quello di agire su recettori nucleari di alcune cellule condizionando la regolazione di molti geni con effetti sulla produzione degli ormoni, sui conseguenti processi metabolici e differenziamento cellulare, fino a determinare aumentato rischio di obesità e diabete. Molte sono le sostanze chimiche individuate quali interferenti endocrini. Il bisfenolo-A si trova nella plastica ed è liberato quando questa viene riscaldata. Gli ftalati sono presenti dappertutto anche nei cosmetici e detersivi. Anche per i pesticidi è stata dimostrata l’associazione con diabete. L’esposizione all’inquinamento dell’aria, cioè alle polveri sottili con diametro <2,5 mm (diossine, metalli pesanti, idrocarburi ecc) ha effetti negativi sulla sensibilità all’insulina, sulla funzione beta-cellulare e sull’obesità in persone ad alto rischio. Quindi le cause di obesità e diabete non solo l’eccesso di alimentazione, la sedentarietà, ma anche l’esposizione ambientale a sostanze che interferiscono con l’omeostasi endocrina e metabolica. Il rapporto fra salute e ambiente è oggi un tema di centrale interesse, la cui consapevolezza deve stimolare adeguati indirizzi di politica pubblica e sanitaria. La regione Basilicata, in particolare l’assessore Franconi, tuttora vanta di essere in prima linea nel contrasto alla diffusione del diabete; per prima ha istituito un osservatorio regionale per avviare e sostenere la realizzazione di processi conoscitivi allo scopo di affrontare l’assistenza e la pianificazione di interventi sul territorio per le persone diabetiche; tra le prime ha recepito il piano nazionale per la malattia diabetica. Queste sono rimaste soltanto affermazioni rimaste sulla carta. Molto poco è stato fatto dalla regione Basilicata per la tutela dell’ambiente e la salvaguardia della salute umana. In diabetologia le indagini epidemiologiche non si fanno contando le ricette di prescrizione di farmaci e le esenzioni ticket per diabete. Certamente si conosce la prevalenza del diabete che è molto alta. Ma occorrono studi ben circostanziati. Ad esempio la geomedicina è importante per capire quali influenze possono avere sulle popolazioni locali eventuali modificazioni dell’ambiente fisico, anche alla luce delle ingenti attività poste in essere in ambito estrattivo e imprenditoriale in Basilicata negli ultimi decenni. In effetti andrebbe studiato perché in alcuni comuni come Bernalda e Scanzano (nel materano) la prevalenza di diabete raggiunge il 10% della popolazione, nettamente superiore a quella di altri comuni. Non è più il caso di spendere risorse per i soliti progetti, affidati ai soliti noti con metodi politici, per ridurre l’obesità: non hanno dato risultati. Si da il caso che l’obesità è in graduale aumento insieme al diabete. Qualche giorno fa la Commissione Nazionale Affari Sociali ha approvato una risoluzione impegnando il Governo a promuovere strategie per la prevenzione dell’obesità ricorrendo, tra l’altro, a percorsi terapeutico-assistenziali multidisciplinari. Per la forte associazione tra diabete e obesità si parla anche di lotta alla diabesità e per questo servono specialisti competenti, poiché l’obesità è già una malattia del metabolismo e non di competenza dei dietologi come succede nella ASM. Questa ripetutamente criticata e ora denunciata dalla A.DI.M. Onlus fino ad oggi non ha dato alcuna risposta alle richieste di chiarimenti circa la gestione in materia di Diabetologia a Matera. Il silenzio dell’ASM conferma la linea del non voler relazionarsi, la pretesa di una gestione della salute sempre alla stessa maniera in Basilicata. Invece è indispensabile, a cominciare dalla prevenzione, come sostenuto dalla Commissione Nazionale Affari Sociali, il coinvolgimento attivo di settori esterni al sistema sanitario e delle Associazioni. L’A.DI.M. Onlus con questo documento scientifico conferma le finalità dell’Associazione di promuovere le politiche a favore della persona diabetica. La Giornata Mondiale del Diabete non deve apparire una passerella esibizionistica, ma uno stimolo a fare di più con competenza, responsabilità, obiettività e condivisione.