La Fand ha inteso ricordare la Giornata Mondiale del Diabete, a conclusione delle diverse manifestazioni che in questo difficile anno pandemico di Covid-19 hanno impegnato le diverse articolazioni territoriali dell’Associazione, in remoto con un suo webinar, per dibattere e approfondire i temi del proprio Manifesto “ Più Territorio e meno Ospedale”, chiamando a confronto i vari stakolders impegnati sulla patologia diabetica.
Il Webinar , organizzato dalla Società Meteda e con il patrocinio incondizionato della Boehringer Ingelheim e della Lilly, si è svolto il 16 dicembre u.s. dalle ore 17,30 con l’introduzione del neo Presidente FAND ing. Emilio Augusto Benini e coordinato dal dr.Antonio Papaleo Segretario Naz.le Uff.di Presidenza FAND.
Il presidente Benini, dopo aver ringraziato il Presidente uscente Prof.Albino Bottazzo per aver reso ancor più grande la FAND, riferendosi allo slogan scelto dalla nostra Associazione per promuovere una Sanità vicina ai luoghi in cui le persone abitano o risiedono, ha spiegato che occorre facilitare la presa in carico dei malati affetti da malattie croniche, anche da parte dei familiari che vivono nello stesso luogo di residenza, pur temporaneamente, grazie alla collaborazione professionale non solo degli specialisti ambulatoriali, ma anche di tutte le altre figure professionali che completano l’assistenza domiciliare: la GMD quest’anno è dedicata al personale infermieristico, parte integrante del personale sanitario che lavora spesso nell’ombra ma che da sempre sostiene e consente il corretto funzionamento quotidiano dei centri di diabetologia. Benini afferma: “In questo modo si darà una risposta concreta ai bisogni dei cittadini, in modo da eliminare gli adempimenti amministrativi e burocratici che devono essere semplificati anche per i successivi controlli: analisi, esami diagnostici e consulti con altri specialisti o altre figure professionali. Un’assistenza domiciliare personalizzata può farsi carico dei problemi della cronicità, senza rendere necessario, o limitando al massimo, il ricovero ospedaliero. Oggi sappiamo tutti come impatta sull’assistenza alle persone con diabete il COVID-19 che non ha creato il problema, ma in modo drammatico ha evidenziato la fragilità dell’assistenza alle persone con diabete.
Una fragilità nell’assistenza che ha come effetto l’interruzione della continuità terapeutica fondamentale per i malati cronici. I Percorsi diagnostico terapeutici o non ci sono o trovano difficoltà ad essere applicati. La persona con diabete spesso vive un senso di abbandono, una frustrazione che fa percepire di non essere al centro del sistema, di essere costretto a cercare altrove e magari lontano, se possibile, con tutte le difficoltà che comporta.L’intervento del presidente Benini fa eco al messaggio beneagurale del ministro della Salute Roberto Speranza, in occasione della XXXVIII Assemblea Nazionale che si è svolta lo scorso ottobre a Gabicce Mare, con il quale testualmente affermava : “La stagione dei tagli alla sanità, finalmente superata, ha aumentato le disuguaglianze e ha reso evidente l’importanza di tornare ad investire sulla medicina territoriale e sull’assistenza sanitaria domiciliare, soprattutto per quanto riguarda la gestione delle cronicità che sono tantissime in una popolazione anziana e quindi, fragile come la nostra”
Il Dr.Francesco Losurdo, Diabetologo di Bari, anche quale co-estensore del Manifesto ha ribadito l’attualità del contenuto e le peculiarità che hanno portato a definirne i contorni, specie con riferimento ai tanti documenti fin qui elaborati e in parte anche recepiti dalle competenti Istituzioni, finalizzati a determinare una sempre migliore governance, un accesso alle cure uniforme, senza lasciare indietro nessuno, specie quanti costretti a rinunciare all’assistenza, come è risultato evidente specie in questo triste e complicato periodo di pandemia.
La parola è quindi passata al Dr. Giacomo Vespasiani, componente del Comitato scientifico di FAND, che con la sua lunga esperienza è attualmente impegnato nei nuovi metodi di telecontrollo e telemedicina, delicate e innovative tematiche: “Il COVID per la nostra Sanità e’ stato ed è ancora come una lunga ondata di gelo siberiano che ha evidenziato e messo in grande sofferenza le parti scoperte dalla “copertina” Sanità italiana: una tra tutte la telemedicina per la persona con diabete. Nel momento del bisogno acuto, Lock down, si sono viste bene le uniche cose di telemedicina veramente a regime. Quelle utilizzabili da subito e da tutti erano solo la cartella informatizzata del diabetico e i cloud che raccolgono i dati derivanti dai monitoraggi delle glicemie.
L’invio al medico dei dati dell’autocontrollo glicemico (gli stiks) e lo scambio elettronico di documenti delicati ma essenziali (la prescrizione terapeutica, i referti specialistici in mano al diabetico, i piani terapeutici…) erano inesistenti, tanto da obbligare medici e pazienti ad usare Whatsapp .
Ora la “copertina” sembra si stia allargando attraverso l’introduzione della telemedicina riconosciuta come nuovo strumento sanitario nelle mani del medico che può decidere a chi e quando applicarla secondo la sua sensibilità e con la introduzione nei LEA nazionali, tariffata allo stesso valore della prestazione di persona. Si spera, pertanto, che la discussione e la relativa approvazione del relativo Decreto Legge introduttivo di questo nuovo ed essenziale strumento possa vedere celermente la luce”.
Causa intervenuti impedimenti a partecipare da parte del Dr. Paolo Di Bartolo- Presidente Naz.le AMD ( Ass.ne Medici Diabetologi), il saluto è stato portato dal Dr. Vespasiani, anche quale past Presidente della stessa Associazione, che ha assicurato l’impegno ad assicurare il supporto della AMD per l’implementazione del Manifesto FAND.
Per i Medici di Medicina Generale, in sostituzione del Presidente della SIMMG (Società Italiana Medici di Medicina Generale ) interviene il Vice Presidente Dr. Gerardo Medea che ribadisce come anche la Medicina Generale è fortemente interessata ad implementare i servizi di teleassistenza per la gestione dei malati cronici e soprattutto per le persone con diabete tipo 2. In estrema sintesi spiega che “ Essi sono stati da noi già ampiamente sperimentati nel monitoraggio domiciliare dei pazienti Covid. Siamo convinti che essi possono contribuire a migliorare l’aderenza ai percorsi diagnostici e terapeutici e se sfruttati in modo proattivo possono anche favorire il coinvolgimento e l’empowerment del paziente. Il teleconsulto con lo specialista diabetologo deve diventare una prassi generale ed essere ufficialmente inserito e riconosciuto all’interno di ogni PDTA. Le società scientifiche della diabetologia e della medicina generale stanno lavorando ad un aggiornamento del documento nazionale per la gestione integrata del diabete mellito tipo2 la cui prima edizione risale al 1996 ( e successivamente rivisitato nel 2010). Sfrutteremo l’occasione, anche coinvolgendo le associazione dei pazienti, per inserire tutte queste interessanti novità “.
Viene data la parola al Dr. Pasquale Bellitti Diabetologo esperto del Ministro della Salute che, su sollecitazione del Coordinatore Papaleo, esplicita alcune considerazioni circa il momento particolare che la Sanità sta vivendo e nello specifico si sofferma sull’importanza della telemedicina come ulteriore passo verso l’avvicinamento del servizio sanitario al cittadino. Precisa che proprio in questi giorni è stato predisposto un documento che sarà condiviso in Conferenza Stato-Regione con il quale le prestazioni sanitarie erogate attraverso la telemedicina entrano formalmente nelle opportunità offerte dal SSN. Esso si inserisce nel percorso di riorganizzazione dell’assistenza territoriale che rappresenta una priorità nell’agenda del Ministro della Salute.
Ha fatto poi riferimento al Patto per la Salute 2019-2020 che presenta molti punti di contatto col Manifesto in discussione; in particolare su prevenzione, cronicità e rete territoriale. Il progressivo invecchiamento della popolazione, con il prevedibile incremento delle malattie croniche, unitamente alla notevole prevalenza e incidenza di sovrappeso-obesità infantile tra bambini e adolescenti, richiede un intervento strutturato che coinvolga in primo luogo la scuola, su stili di vita e abitudini alimentari che puntino a ridurre drasticamente l’insorgenza delle malattie metaboliche e delle loro complicanze. Al tempo stesso ripensare, come appunto previsto negli indirizzi della nuova programmazione sanitaria, a modalità di erogazione dell’assistenza, compatibili con la capacità di spesa del sistema, che mettendo la persona al centro realizzino un’efficace ed efficiente rete in grado di garantire appropriatezza delle prestazioni in ragione della complessità clinica e della stratificazione del rischio.
Nel decreto rilancio si concretizza anche in termini economici l’implementazione della rete territoriale che prevede, in particolare, l’introduzione dell’infermiere di comunità, l’attivazione di centrali operative regionali per il coordinamento delle attività sanitarie e socio-sanitarie territoriali, il potenziamento dell’assistenza domiciliare. A tal proposito va sottolineato che, partendo da una percentuale media nazionale del 4% di assistenza domiciliare per gli over 65, nei mesi scorsi si è arrivati al 6.5% (0.7% sopra la media OCSE).
La frammentazione del sistema sanitario in molteplici modelli regionali determina differenti modalità di erogazione del servizio con inevitabili disuguaglianze tra le varie realtà. La realizzazione di una maggiore equità, tesa a garantire universalmente il diritto alla salute non può, pertanto, prescindere dall’omogeneizzazione dei vari modelli che trovino nell’autentica declinazione dei LEA l’oggettivo punto di incontro.
Il Prof.Agostino Consoli Presidente Naz.le SID ( Società Italiana di Diabetologia) impossibilitato a collegarsi per intervenuti inconvenienti fa sapere di essere assolutamente in sintonia con quanto esplicitato nel Manifesto, specie con riferimento alla Rete Diabetologica diffusa sul territorio e alla presenza del Team dedicato, in particolare per la possibilità di avviare una seria attivazione dell’Educazione Terapeutica, così corrispondendo all’assunto della Legge 115/87.
Le conclusioni vengono affidate al Dr. Antimo Aiello Diabetologo e Coordinatore del Comitato Scientifico FAND, che riepilogando evidenzia come la pandemia ha avuto un effetto catalizzatore delle inefficienze strutturali del “sistema Italia”, ma può essere un’opportunità per iniziative tese a superare queste difficoltà.
La diffusione e un migliore uso della telemedicina possono aiutare a mantenere stretti contatti con i pazienti diabetici, soprattutto in un periodo di difficili spostamenti e accessi alle strutture diabetologiche. Strettamente connessa è la richiesta di partecipare, come Fand, alla stesura di un nuovo PDTA per la gestione del diabetico di tipo 2, in corso di completamento da parte di AMD, SID e SIMMG. Tuttavia rimane prioritaria la battaglia per un omogeneo accesso alle cure, ai nuovi farmaci e ai devices su tutto il territorio nazionale.
Anche in questo periodo comunque la parola chiave rimane “team diabetologico”, che assicura un’assistenza di qualità, obiettivo che la Fand e le Società scientifiche del settore devono chiedere con forza. Infine positiva è la notizia della prossima approvazione di un documento sulla telemedicina da parte della conferenza Stato-Regioni.
L’augurio è che finalmente si passi dai molti documenti elaborati a vari livelli in questi anni alla loro attuazione pratica, con lo stanziamento delle risorse