Lunedi 29 febbraio 2016 alle ore 15,30 presso la Sala Inguscio della Regione Basilicata si celebra la IX Giornata Mondiale delle Malattie rare.
A farsi carico dell’organizzazione il Presidente della IV Commissione consiliare Bradascio e la referente Malattie rare dottoressa Angione, con la supervisione dell’Assessore alle Politiche per la persona professoressa Flavia Franconi, a cui è anche affidato il compito di introdurre i lavori.
Si parlerà di diagnosi e terapie in una tavola rotonda, cui parteciperanno i dottori Bellettieri, V. Muscio, Restaino e Foglia.
Seguiranno le relazioni dei dottori Abate, Giambersio, Mencoboni. Olivieri e Salvatore ed infine gli interventi delle varie Associazioni di pazienti.
A porgere i saluti del mondo accademico la Rettore dell’Università di Basilicata Aurelia Sole, mentre il Presidente Pittella concluderà i lavori.
Giornate malattie rare, Aspat Basilicata: Un riassetto necessario per evitare sacche di sprechi e di inappropriatezza.
Le malattie reumatiche e osteoarticolari rappresentano ancora la condizione cronica più diffusa nella popolazione italiana; la distribuzione regionale mostra una prevalenza più elevata in Basilicata (insieme ad Umbria, Sardegna e Abruzzo). In occasione delle Giornate dedicate alle malattie rare (sino al 29 febbraio) l’Aspat Basilicata riferisce alcuni dati: artrite/artrosi colpiscono il 17,3% della popolazione e l’osteoporosi il 7,3%. I dati Istat confermano l’aumento di prevalenza delle principali malattie reumatiche (artrite/artrosi, osteoporosi) in rapporto all’età, indipendentemente dal sesso, mentre l’analisi per genere evidenzia che la prevalenza di questi disturbi è maggiore nelle donne rispetto agli uomini (22,1% di artrite/artrosi nelle donne vs 12,1% negli uomini). Tale differenza è ancora più marcata se si considera l’osteoporosi (12,0% vs 1,7%). Le malattie dell’apparato muscoloscheletrico sono affezioni a carattere sistemico che comportano un notevole impatto sull’autonomia e sull’abilità lavorativa dell’individuo, oltre che una riduzione dell’aspettativa di vita. Per contrastare la diffusione di queste patologie è necessario implementare opportune strategie di prevenzione primaria mediante la diffusione di interventi di contrasto alla sedentarietà e di promozione di stili di vita attivi. E in secondo luogo è necessario accrescere gli interventi di riabilitazione specie a quanti sono affetti da palotogie gravi. Tutto ciò – a parere dell’Aspat Basilicata – rafforza la proposta di una “piattaforma programmatica” per cambiare il sistema della riabilitazione minimale-Fkt ridandole dignità di vero e proprio percorso di tutela della salute attraverso una serie di proposte finalizzate a garantire da un lato la compatibilità dei Lea con i tetti di spesa da programmare e, dall’altro, conseguire il massimo livello di equilibrio e di efficienza relativo all’appropriatezza della domanda e dell’offerta con la qualità dei servizi. “Da anni auspichiamo – sottolinea Antonia Losacco presidente Aspat – una riorganizzazione della medicina territoriale, un riassetto necessario per evitare sacche di sprechi e di inappropriatezza, che preveda la presa in carico del paziente e valorizzi l’azione delle strutture ambulatoriali accreditate, deputate ad operare come fornitori di prestazioni e servizi. Dal 2007, data di inizio dello start up normativo – aggiunge – i principi di provvisorietà dell’assegnazione economica del tetto e di transitorietà del tempo occorrente alla definizione del calcolo dei fabbisogni assistenziali, hanno determinato una crescita incontrollata della spesa segnatamente sul versante domiciliare. La cura domiciliare invece, ha continuato Losacco, “è legata ad una condizione transitoria ed eccezionale, non deve essere un’attività ordinaria. Quindi per programmare la spesa in modo corretto bisogna necessariamente correggere l’attuale sistema erogativo al fine di generare una giusta domanda e un’offerta seria da cui far scaturire il fabbisogno, in modo da garantire i Lea e l’appropriatezza delle cure. Infine in tempi di spending review rifiutiamo la logica del risparmio sulla salute persino dei pazienti affetti da patologie più gravi e sulle prestazioni di logopedia in particolare per i bambini. E’ bene sottolineare che l’erogazione delle prestazioni di Logopedia è volta al supporto e al sostegno di tutti coloro che hanno un disturbo della parola, della voce o del linguaggio orale e scritto, quest’ultimo intervento è importantissimo, se si considera che è rivolto in larga parte a pazienti di età scolare con importante limitazione di comunicazione. In frequentissimi casi il sistema pubblico non è in grado di garantire in tempi ragionevoli e concilianti con le condizioni di salute dei pazienti le prestazioni sanitarie di logopedia e alcune strutture di FKT private accreditate al SSR svolgono una funzione di evidente ed efficace supplenza del servizio pubblico a tutela dei LEA, essendo gli unici presidi presenti sul territorio ad erogare tali prestazioni”.