Si è celebrata lo scorso sabato 14 novembre la Giornata Mondiale del Diabete. Purtroppo a causa della pandemia da Covid-19, e ai divieti imposti dal governo, non si è potuto organizzare convegni ed eventi pubblici come accaduto negli scorsi anni.
L’Associazione di Genitori e di Giovani Diabetici della Basilicata, per non far passare inosservata questa giornata, ha proposto una iniziativa online, coadiuvati dal dr. Citro, responsabile dell’UOSD Diabetologia-Endocrinologia dell’ASP, nonché referente medico scientifico dell’associazione.
Dalle ore 16, Angela Possidente e Gerardo Romano, presidente e vicepresidente di AGGD Basilicata, hanno intrattenuto una conversazione sulla pagina facebook, con il Dr. Citro che ha risposto ad alcune domande sul tema del Diabete di tipo 1. Innanzitutto è stata fatta una panoramica a 360° sulla patologia, l’esordio e là sintomatologia, e le differenze con il diabete più comunemente conosciuto. Come ben sappiamo, per il diabete di tipo 1 non è possibile fare prevenzione, e molto spesso accade che non si riesce a fare una diagnosi precoce per la errata o limitata conoscenza della patologia.
La conversazione si è poi focalizzata sul momento che stiamo vivendo, la difficoltà di accedere agli studi medici e lo sviluppo della telemedicina. Come ha spiegato il Dr. Citro, “non è possibile parlare di televisita, ma in questo periodo abbiamo sperimentato nuovi metodi. Attraverso applicazioni e piattaforme, possiamo monitorare l’andamento del glucosio grazie ai sensori, valutare da remoto la storia glicemica del paziente che ha richiesto la consulenza”.
A causa delle restrizioni, anche la possibilità di fare movimento è stata fortemente limitata, lasciando spazio ad una vita più sedentaria. A questo proposito sono stati dati dei consigli per seguire un corretto stile di vita e una alimentazione sana, sottolineando comunque che un bambino/ragazzo affetto da Diabete Tipo 1 ha le stesse esigenze alimentari di un ragazzo non diabetico, con la differenza che bisogna sostituire la funzione endocrina, attraverso la terapia con insulina.
Questa iniziativa è stata anche l’occasione per far conoscere alle tante persone connesse, l’Associazione, il suo ruolo e tutte le iniziative che sono state messe in campo in questi 3 anni di vita. In particolare, si è discusso della funzione di sensibilizzazione e informazione che AGGD Basilicata si è impegnata a portare nei vari comuni lucani e in molte scuole della regione, dove purtroppo ancora oggi si assiste al fenomeno della discriminazione del ragazzo affetto da Diabete di Tipo 1. “La nostra società purtroppo ha molto da lavorare, si arriva a non curarsi bene perché c’è la necessità sociale di nascondere la problematica. Diciamo sempre che il bambino diabetico, è diverso dagli altri perché migliore: non vuol dire essere accondiscendenti bensì riconosciamo che si tratta di ragazzi che imparano a prendersi cura di se stessi e del proprio corpo, in un’età in cui i loro coetanei pensano a ben altre cose. Questo fenomeno è più accentuato se si va in periferia e nei paesi, molto grave quando accade all’interno della scuola, dove si possono scatenare lo stigma sociale della patologia. Molte volte tutto nasce dalla non conoscenza del problema, un plauso va a quei dirigenti scolastici che organizzano dei momenti di sensibilizzazione sulla patologia, è proprio quando dai vertici vengono create delle differenze, deve entrare in campo il ruolo delle associazioni”, ha affermato il dr. Citro. AGGD Basilicata, a questo proposito, porta avanti il progetto “A scuola con il Diabete”, incontri di confronto e dialogo con le istituzioni scolastiche, momentaneamente sospesi a causa della pandemia.
Nel corso dell’evento online, sono emerse ancora tante altre difficoltà che i diabetici lucani sono costretti a vivere, tra queste la mancanza di un centro di diabetologia pediatrica e di un registro regionale al quale poter attingere per fare una stima esatta dei diabetici in Basilicata. Quella del registro, era stata una richiesta specifica all’assessore lucano alla Sanità Rocco Luigi Leone, nel corso dell’ultimo incontro pubblico tenuto a Bernalda nel mese di giugno. Una promessa (di istituirlo proprio entro la giornata mondiale del diabete) che non è stata mantenuta, e si aggiunge alle tante denunce dei problemi, che nonostante le premesse, sono rimaste in sospeso.