Giuseppe Trojano, barese di 40 anni, è il nuovo direttore dell’UOC di Ostetricia e Ginecologia dell’Asm. Il contratto è stato sottoscritto in mattinata nel corso di una conferenza stampa promossa nella sala riunioni dell’Asm in via Montescaglioso a Matera.
All’incontro con i giornalisti hanno partecipato il direttore generale dell’Asm, Joseph Polimeni, i medici Riccardo Davanzo, Gaetano Annese, il direttore della gestione risorse umane, Rocco Ierone, il direttore amministrativo Raffaele Giordano.
Il nuovo direttore dell’UOC di Ostetricia e Ginecologia, Giuseppe Trojano illustra gli obiettivi che intende raggiungere con il nuovo incarico: “Per me è fondamentale cercare di integrarsi a 360 gradi con la medicina territoriale, nell’ambito di quelle che sono le metodiche chirurgiche privilegiare la chirurgia mini-invasiva, migliorare l’integrazione diagnostico-terapeutica per quanto riguarda la gravidanza fisiologica e quella patologica, gli screening oncologici e la parte di imaging, quindi ecografia di primo e secondo livello. Inoltre cercheremo di contenere, nell’ambito dei programmi nazionali e regionali, i tempi delle liste di attesa e monitorare i percorsi clinici attraverso un sistematico follow up delle pazienti”.
Come si contrasta il fenomeno della mobilità passiva? “Questo problema deve essere cancellato cercando di offrire il massimo sul territorio e sopratutto informando i pazienti sulle opportunità che l’ospedale e in particolare l’unità operativa che andrò a dirigere potrà offrire al territorio”.
Il direttore generale dell’Asm, Joseph Polimeni, alla sua prima conferenza pubblica, ha ringraziato il dottor Anastasio, che ha diretto il reparto Ostetricia e Ginecologia, il dottor De Frenza, il dottor Panetta che si sono succeduti nella fase successiva con il ruolo di facente funzioni e il dottor Piero Quinto che lo ha preceduto per aver favorito l’approvazione dell’atto aziendale che rispetta i parametri del DM 70 sulle strutture aziendali accreditate.
“Il territorio del Materano – ha dichiarato Polimeni – è servito da un ospedale che ha due strutture, una a Matera e una a Policoro e poi ci sono gli ospedali distrettuali di Tinchi, Stigliano e Tricarico. Nei prossimi mesi lavoreremo per nominare 4-5 nuovi primari che andranno a dirigere le unità operative complesse che abbiamo individuato. Per noi l’attività sanitaria si fonda su due pilastri, quello dei dirigenti, i medici che svolgono il ruolo di direttore delle unità operative complesse e poi ci sono i capi sala e i coordinatori, quelli dirigono le postazioni tecnico-organizzative e sanitarie. Come è noto c’è stato uno sciopero dei lavoratori Asm ma noi ribadiamo di essere disponibili all’ascolto e al confronto con i sindacati. per favorire opere di ricognizione e comunicazione dell’attività svolta. L’Asm non è solo l’ospedale di Matera, c’è anche quello di Policoro. Non ci sono ospedali di serie A e serie B ma ci sono due ospedali con diverse specializzazioni. Per quanto riguarda il settore di emergenza urgenza da oltre 1 anno la competenza è passata alla Asp. Ci sono centri come quelli di Stigliano che devono fare i conti con una viabilità problematica e pertanto al direttore del 118 Colarusso devo segnalare una serie di problematiche da risolvere, tra queste anche quello della pista di atterraggio per l’elisoccorso. A Tinchi offriamo il servizio di dialisi mentre a Tricarico ho già avuto modo di verificare l’ottimo lavoro svolto anche in sinergia con l’Istituto Don Gnocchi.
Quali saranno i compiti affidati a Trojano: “Gli obiettivi riguardano la branca ostetrica e ginecologica considerando la complessità dell’azienda articolata su due poli ospedalieri, quello di Matera e Policoro. Il nuovo direttore deve ottimizzare il lavoro dei due ospedali ma non deve tralasciare i rapporti con il territorio, perchè la visione solamente ospedali-centrica nei prossimi anni non pagherà. La donna che partorisce ha bisogno di essere intercettata e gestita nel follow up anche sul territorio”.
La missione dell’Asm secondo Polimeni? “Io sono qui da un mese. Devo ascoltare e capire molto e devo recarmi in altre sedi del nostro territorio. L’azienda è complessa, ha tante sedi distrettuali. Stiamo cercando di mettere in campo misure organizzative nuove ma continua la fase di conoscenza e di ascolto degli operatori e del territorio. La mia mission è quella di organizzare le eccellenze che ci stanno in questa azienda e cercare di promuovere le attività e anche responsabilizzare e motivare gli operatori perchè l’azienda basa la sua forza sulle attività e sugli operatori”.
Ci saranno nuovi innesti? “Le risorse arrivano dalla Regione e quindi quando la Regione deciderà i nuovi budget per le assunzioni noi potremo anche programmare con un ascolto stretto dei diversi dipartimenti le nuove risorse umane che sicuramente ci vogliono”.
Liste di attesa? “Noi tra qualche giorno approveremo un’importante delibera sulle liste di attesa, perchè ci sono ampi spazi di miglioramento. Dobbiamo ottimizzare i canali prenotativi, oggi si può prenotare con il call center telefonico, con le farmacie, attraverso una prenotazione fisica in un distretto ma la vera sfida è ottimizzare le aziende dei professionisti e far convogliare anche l’offerta del privato per dare al cittadino una risposta più precoce possibile. Stiamo anche lavorando non solo per l’offerta ma anche per la domanda, perchè ci sono dei margini di inappropriatezza prescrittiva, ovvero prestazioni richieste con priorità che non sono quelle totalmente congrue, anzi in alcuni casi ci sono piccoli fenomeni di consumismo sanitario ma la vera sfida è di agire sull’incremento della nostra offerta e per questo dobbiamo creare una task force precisa con cui mettere in campo un monitoraggio e decidere le misure del caso”.
Emigrazione sanitaria? “Abbiamo una mobilità passiva intraregionale, quindi nostri residenti che emigrano verso aziende sanitarie lucane come Potenza o Rionero, direi fisiologica e anche opportuna ma c’è anche una mobilità passiva extraregionale e in questo caso dobbiamo distinguere tra quella fisiologica e patologica, noi dobbiamo agire su quella patologica ma non solo dobbiamo limitarla, dobbiamo fare mobilità attiva e quindi in questo senso l’ospedale di Policoro e di Matera possono richiamare utenti dalla vicina Puglia, è chiaro che dobbiamo dare prestazioni di qualità e innovative”.
Michele Capolupo
La fotogallery della conferenza stampa (foto www.SassiLive.it)