Super Green Pass per salire su bus, treni e metro, quarantena azzerata ai vaccinati da meno di quattro mesi e a quelli con dose booster, prezzi calmierati per le mascherine Ffp2. Ma anche capienza ridotta negli impianti sportivi e stretta decisa per i non vaccinati. Tra nuove restrizioni e qualche allentamento, il governo vara l’ultimo decreto anti-Covid di questo secondo anno di pandemia, che si chiude con numeri record sui contagi della quarta ondata (nelle ultime 24 ore sono stati quasi 100mila). Il decreto approvato stasera, che entrerà in vigore il 10 gennaio, prevede tra l’altro il Green Pass rafforzato per il trasporto pubblico anche locale, per impianti sciistici di risalita, cerimonie di matrimoni, ristorazione all’aperto, psicine, sport di squadra e anche all’aperto; inoltre anche per i centri culturali e centri sociali ricreativi.
Stadio, si torna al pubblico ridotto
Novità anche per gli stadi: in quelli all’aperto la capienza massima sarà al 50%, in quelli al chiuso al 35%. Non passa la proposta di estendere ad altre categorie di lavoratori l’obbligo del Super Green Pass né tantomeno di renderlo generalizzato. Su questa linea, come sull’obbligo vaccinale, i partiti che sostengono la maggioranza di Draghi restano divisi anche se la Lega è sempre più isolata.
Il Cdm dice dunque no, almeno per il momento, all’obbligo di Green Pass rafforzato per andare al lavoro. Una forma di compromesso potrebbe essere trovata però prevedendo il Super Green Pass per i lavoratori di quelle attività, dai ristoranti alle palestre, dai bar ai musei, dove è attualmente richiesto il Pass rafforzato ai clienti ma non al personale. La decisione per ora è comunque rinviata.
Contatti con positivo: le nuove regole per la quarantena
Il governo ha accolto le indicazioni della Cabina di regia riunita in mattinata e le linee guida approvate poco prima dal Comitato tecnico scientifico (Cts). Per evitare che Omicron fermi l’Italia, i vaccinati con due dosi e booster che vengono a contatto con un positivo saranno esonerati dalla quarantena ma dovranno obbligatoriamente indossare la mascherina Ffp2 per una settimana. Stessa regola per chi ha fatto solo le due dosi da meno di quattro mesi, mentre chi è nell’intervallo di “rischio” tra seconda e terza dose dovrà comunque fermarsi per 5 giorni e poi avere un tampone negativo rapido o molecolare. Sempre che, naturalmente, il periodo di osservanza passi senza sintomi: per questo è prevista una sorta di “autosorveglianza”. In presenza di sintomi, infatti, tutto rimarrebbe come prima.
Nessuno sconto invece sulla quarantena dei non vaccinati a contatto con un positivo: 10 giorni più tampone negativo o 14 giorni senza bisogno di tampone. Questa era stata la decisione condivisa che il Cts ha consegnato alla cabina di regia e che poi è stata fatta propria dal decreto del Cdm. Un compromesso tra posizioni non proprio convergenti che interesserebbe tutti gli italiani coperti dal booster, al momento circa 17 milioni. Per i positivi, invece, per uscire dall’isolamento potrebbero bastare sette giorni seguiti da un test che potrà essere anche rapido e non più solo molecolare come adesso.
“Ci dobbiamo aspettare che centinaia di migliaia di persone si contagino con Omicron nelle prossime settimane, ma niente panico. Con Omicron stiamo andando verso l’endemia – dice il sottosegretario alla Salute Paolo Sileri -. Andiamo verso la riduzione della quarantena per i vaccinati ma per gradi. Ossia con il passare dei giorni ci possono essere degli aggiustamenti a seconda delle situazione.E il super green pass per i lavoratori è una ipotesi sul tavolo”.
L’uso dei tamponi molecolari
Alcuni governatori, dalla Toscana al Piemonte all’Emilia Romagna, hanno già adottato ordinanze secondo le quali basta un tampone antigenico positivo per certificare la malattia e naturalmente dopo la guarigione. Un modo per cercare di alleggerire l’enorme richiesta di tamponi molecolari a cui il sistema sanitario nazionale non riesce a stare dietro, solo ieri più di un milione i test effettuati. Il governo potrebbe decidere di sdoganare il test antigenico come certificatore della malattia.
Slitta l’ipotesi del lockdown per i non vaccinati
E’ la proposta che trova meno consensi nella maggioranza quella di prevedere un regime, così come fatto in Germania e in Austria, che di fatto consenta a chi non è vaccinato solo di uscire per andare al lavoro o nei negozi di beni essenziali. Non fa parte delle decisioni odierne. Potrebbe ritornare in auge a gennaio se i contagi cresceranno.
Il ritorno a scuola
Anche questa decisione non è stata adottata oggi. Il ministro della Pubblica istruzione Patrizio Bianchi ha assicurato che le vacanze di Natale non saranno allungate e che si ritornerà a scuola il 10 gennaio in presenza dopo uno screening il più possibile allargato sugli studenti che dovrebbero essere sottoposti a tampone con l’ausilio dei militari messi a disposizione dalla struttura commissariale del generale Figliuolo. Ma le Regioni , in virtù della situazione dei contagi che continuano ad interessare in maniera larghissima i minorenni, potrebbero adottare a macchia di leopardo decisioni diverse.
Le mascherine Ffp2
In arrivo invece il prezzo calmierato per le mascherine di secondo livello ormai obbligatorie per chiunque prenda i mezzi di trasporto locali e a lunga percorrenza, per andare a cinema, teatro, negli stadi. Si stanno facendo difficili da trovare e i prezzi sono volati fino a 3 euro l’una.
Governo non autorevole. Ostaggio di Lega e M 5 S.