Giovanni Pacifico, segretario regionale UGL Autonomie Locali di Basilicata ha inviato una nota sull’opportunità di imporre il green pass ai dipendenti degli enti locali.
Il DPCM firmato da Mario Draghi il 24 settembre 2021 ha messo fine al periodo emergenziale di lavoro in smart working.
In attesa delle linee guida sulle modalità di rientro in presenza preannunciate del Ministro per la pubblica amministrazione e della firma del DM che definisce le modalità di attuazione del rientro in presenza dei dipendenti della PA a partire dal 15 ottobre pv, l’UGL chiede l’immediato completamento delle misure previste per la limitazione del contagio da
Covid-19 in tutte le sedi di lavoro, come, ove fossero mancanti, l’installazione dei pannelli divisori per le postazioni aperte al
pubblico.
Inoltre, si vuole porre l’attenzione verso quei dipendenti che, per incompatibilità con la propria patologia, sono esentati dalla vaccinazione e, contestualmente, non hanno l’obbligo del tampone e, quindi, non hanno l’obbligo del previsto green-pass a cui è, invece, sottoposta la generalità dei lavoratori dalla normativa vigente.
Nella fattispecie, si chiede di sapere quali accorgimenti e misure di prevenzione dei dipendenti le Amministrazioni metteranno in atto per garantire le migliori condizioni di sicurezza per il lavoro in presenza, anche a tutela dei colleghi e del pubblico con cui potrebbero interagire.
In virtù di tali criticità riscontrate si auspica un confronto continuativo e strutturato con le OO.SS. per far fronte ai bisogni dei lavoratori e delle lavoratrici e si chiede che:
1. venga tutelata la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro dei lavoratori e delle lavoratrici nelle more dell’adozione delle modalità operative per l’organizzazione delle verifiche «…prevedendo prioritariamente, ove possibile, che tali controlli
siano effettuati al momento dell’accesso ai luoghi di lavoro», dovendo individuare «…con atto formale i soggetti incaricati dell’accertamento»;
2. venga messo a disposizione un congruo numero di tamponi gratuiti per tutti i lavoratori e, soprattutto, per quelli sprovvisti di green pass a prescindere dalla motivazione del mancato vaccino;
3. ci sia ascolto dei bisogni dei lavoratori per la stesura dei piani degli spostamenti casa – lavoro (PSCL) di propria competenza, tenendo conto delle disposizioni relative all’ampliamento delle fasce di ingresso e uscita dalle sedi di lavoro.