È guarito dal Coronavirus ed è stato dimesso dal Policlinico di Bari il paziente lombardo di 56 anni arrivato il 3 aprile scorso all’aeroporto Karol Wojtyla con il C130 dell’Aeronautica militare. Un’ambulanza dell’Aeru (l’Azienda Regionale Emergenza Urgenza della Lombardia) lo ha preso in carico questa mattina per riportarlo a casa dopo essere risultato negativo all’ultimo tampone per la verifica dell’infezione da Covid19. A curarlo, in un mese, sono stati i medici dei reparti di Terapia intensiva, Pneumologia e Malattie infettive del Policlinico di Bari.
“Sono queste le notizie che danno la forza e il coraggio di andare avanti. La solidarietà e la fratellanza assieme alla competenza dei nostri sanitari hanno battuto il virus e hanno restituito la salute al paziente che avevamo accolto proveniente dalla Lombardia. Auguro a lui, alla sua famiglia e a tutte le persone che stanno combattendo contro il Covid la migliore ripresa” dichiara il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.
L’uomo, arrivato in una barella di bio-contenimento, intubato e in gravi condizioni, con una forte compromissione delle funzioni respiratorie, è stato soccorso in prima battuta dai professionisti del reparto di Anestesia e Rianimazione Covid. Sottoposto al trattamento per l’insufficienza respiratoria è stato successivamente estubato e trasferito nel reparto di terapia sub intensiva respiratoria. Recuperate le funzioni polmonari, infine, è stato curato dai medici delle Malattie infettive. Tre passaggi all’interno di tre reparti tutti all’interno del padiglione Asclepios. “E’ stato un esempio di multidisciplinarietà delle cure e di sinergia tra reparti – spiega il direttore di Anestesia e Rianimazione, professor Salvatore Grasso – ha funzionato l’interscambio di competenze e professionalità presenti nel Policlinico di Bari e integrate nel Covid Hospital allestito ad Asclepios”.
A giocare un ruolo importante nel recupero del paziente sono state anche le videochiamate con la famiglia che i medici hanno consentito di fare attraverso i tablet. Il 56enne, infatti, ha ripreso a parlare solo dopo aver visto e sentito, sia pur a distanza, il figlio e il contatto con i familiari ha agevolato la reazione del paziente alla malattia.
“La guarigione del paziente lombardo è il risultato della competenza e della professionalità degli specialisti del Policlinico di Bari – commenta il direttore generale del Policlinico, Giovanni Migliore – Ed è anche un bell’esempio di collaborazione e solidarietà tra ospedali e sistemi sanitari”.
“Ci siamo trovati ad affrontare un’epidemia al Nord con la necessità, nei momenti di massima crisi di avere posti letto disponibili in terapia intensiva che, pur essendo stati triplicati in Lombardia non erano comunque sufficienti per assistere tutti i pazienti che necessitavano di ventilazione meccanica – spiega il direttore Areu Alberto Zoli – per questo motivo Regione Lombardia e in particolare Areu, l’Azienda Regionale di Emergenza Urgenza, attraverso l’organizzazione garantita da Cross nazionale, ha trasferito con l’utilizzo di vari vettori più di 120 pazienti sia in Italia, in altre regioni disponibili ad accettare pazienti Covid positivi e negativi, sia all’estero. Il ringraziamento e la presentazione di stima e riconoscimento dell’aiuto fornito sia ai pazienti lombardi che a tutto il sistema della Regione sono dovuti e vanno fatti con una certa enfasi. La Puglia è stata una regione molto disponibile a rispondere alle nostre richieste di aiuto e per questo voglio ringraziare personalmente il governatore Michele Emiliano, al quale ho fatto riferimento, e soprattutto il dottor Giovanni Migliore che ha sempre risposto positivamente e con la necessaria immediatezza, avendo organizzato all’interno del Policlinico di Bari un padiglione Covid così come oggi tutta l’Italia si appresta a fare”.