I fagioli di Sarconi (prodotto tipico lucano Igp, presente anche nell’Expo 2015 di Milano) non sono un semplice alimento della tradizione contadina della Basilicata – “tesoro” della Dieta Mediterranea e fonte primaria di proteine di origine vegetale, amido, fibra dietetica, minerali e vitamine – ma custodiscono anche importanti proprietà salutistiche: l’abbassamento del livello di colesterolo per ridotto assorbimento, l’attività anticarcinogenica e antiepatotossica, e un’azione anti-replicativa nei confronti del virus dell’Hiv1 (ovvero l’Aids).
E’ quanto emerge da uno studio condotto dal gruppo di ricerca di Chimica Analitica del Dipartimento di Scienze dell’Università degli Studi della Basilicata (coordinato dalla ricercatrice Giuliana Bianco in collaborazione con Alessandro Buchicchio e Tommaso Cataldi, dell’ateneo barese, ex docente dell’Unibas). I risultati sulla caratterizzazione delle soiasaponine “ipocolesterolemizzanti” nei fagioli di Sarconi – mediante cromatografia liquida e spettrometria di massa in alta risoluzione – sono stati pubblicati su “Analytical and Bioanalytical Chemistry”, una delle principali riviste mondiali del settore (Articolo con titolo “Major soyasaponins in traditional cultivars of Fagioli di Sarconi beans investigated by high resolution tandem mass spectrometry”).
I fagioli di Sarconi sono coltivati da secoli nel potentino – nell’area che comprende i comuni di Sarconi, Grumento Nova, Marsiconuovo, Marsicovetere, Moliterno, Paterno, San Martino d’Agri, Spinoso, Tramutola e Viggiano – e detengono il marchio Igp della Comunità Europea (Indicazione geografica protetta) dal 1996. Questi prodotti sono caratteristici poiché fortemente legati a un ambiente dove la disponibilità di acqua, e le particolari condizioni ambientali, come le basse temperature estive, permettono la produzione di fagioli di elevata qualità, assolutamente distinguibili dalle altre varietà esistenti. In particolare, i fagioli analizzati in questo studio (Phaseolus vulgaris L., ecotype “Tabacchino”) contengono molecole appartenenti alla classe delle soiasaponine: il consumo, oltre ad avere un gusto tipico della terra della Basilicata, permette quindi anche un prezioso “effetto” farmacologico, quale valido supporto per inibire l’assorbimento del colesterolo. Sono quindi altamente consigliati a pazienti con patologie ipercolesterolemiche.
“Sarebbe interessante – ha spiegato Giuliana Bianco – poter determinare il profilo di soiasaponine in tutte le varietà ecotipiche del fagiolo locale coltivate in Basilicata per dimostrare scientificamente le infinite qualità nutrizionali e salutistiche di questi prodotti lucani, e l’idea è anche di presentare alle istituzioni un progetto per supportare questo tipo di attività, legando la ricerca scientifica alla valorizzazione salutistica dei prodotti tipici”. I risultati degli studi sulla caratterizzazione di tutti gli ecotipi di fagioli di Sarconi saranno presentati in due importanti appuntamenti: nell’ambito della quarta conferenza internazionale sul Food che si svolgerà a Foggia dal 7 al 9 ottobre 2015 (organizzata da “D.a.re-Agro Food technology cluster”, dalla Divisione di Spettrometria di Massa della Società Chimica Italiana, da Bonassisa Lab, dall’Institute of Science of food production e dall’Università di Foggia), e nel corso della “XXXIV Sagra del fagiolo di Sarconi”, il 15 agosto.