Nicola D’Imperio, gastroenterologo materano, ritorna su SassiLive con le sue riflessioni sull’emergenza Coronavirus. Di seguito il suo intervento.
I giovani, che dovrebbero essere la nostra continuazione, la ragione stessa della nostra vita, un bene prezioso da curare, continuano, al contrario, ad essere maltrattati da noi che apparteniamo alla generazione pregressa, che gestiamo questa società e che abbiamo dimenticato di essere stati giovani noi stessi.
I giovani sono quelli che risentono e, soprattutto, risentiranno dei tempi del Coronavirus che stanno facendo piovere su un terreno già bagnato.
Solo un cenno alla scuola che, in Italia, negli ultimi anni è indietreggiata agli ultimi posti in Europa; solo un cenno all’Università che diventa sempre più selettiva perché è sempre più cara in un Paese sempre più povero; solo un cenno al lavoro che non c’è e che costringe i pochi ragazzi che sono riusciti a ottenere una laurea a emigrare all’estero; solo un cenno a coloro che non hanno potuto studiare e che vivono in famiglia quando questa può permetterselo, in caso contrario sono allo sbando; solo un cenno allacarenza di prospettive per tanti ragazzi già in era pre-Covid e che ora è diventata assoluta; e mi fermo qui.
E ora, oltre a non aver dato loro tutto ciò che sarebbe stato doveroso da parte nostra, vogliamo togliere loro anche la gioventù, l’esuberanza, la voglia di conoscenza, di socializzazione, di stare insieme?
E ora per giunta li colpevolizziamo ealcuni hanno la sfacciataggine di affermare che è colpa dei giovani se abbiamo avuto la recrudescenza dei contagi, li trattiamo da “untori”! Sono quelli stessi che solo un mese fa sostenevano che l’Italia allora aveva meno contagi degli altri paesi europei perché era stata più virtuosa! Ingenui, ignoranti, illusi o in malafede: il Virus percorre la sua strada.
I tempi del Coronavirus saranno lunghi, l’ultima epidemia simile, cent’anni fa, denominata “Spagnola”, durò tre anni; qualcuno incomincia timidamente a prospettare questi tempi. Le fasi e la durata della pandemia sono condizionate dalle mutazioni della struttura del virus (controllo della replicazione e trasmissione) e solo minimamente dall’uomo, a meno che non venga scoperto un vaccino efficiente e diffuso su larga scala.
Oggi possiamo e dobbiamo arginare questo fiume in piena con l’uso, corretto, delle mascherine, il distanziamento personale, l’igiene, l’isolamento dei contagiati, ma stando ben attenti a non farlo esondare con le chiusure totali e i coprifuochi, causa di malumori che possono sfociare in atti di guerriglia urbana, come a Napoli, e che possono essere motivo di strumentalizzazione da parte di camorre o mafie locali.
Vogliamo isolare, anche solo per le ore notturne,le città del mondo intero, pretendiamo di recludere i giovani e i giovanissimi per due anni, a fronte di un risultato modesto e di un rapporto costi\benefici più che irrisorio?Sono pazzi, o ignoranti, i “governanti” che si illudono che questo avvenga, ma soprattutto sono irresponsabili.
Gli unici mezzi a disposizione che, forse, riescono ad agire sulla diffusione del virus,sono (almeno su questi sono tutti d’accordo):
a) Evitare la diffusione delle microgoccioline che dalle vie respiratorie diffondono il virus e questo si fa con l’uso corretto delle mascherine.
b) Mantenere una distanza “di sicurezza” minima di un metro tra una persona all’altra.
c) L’igiene personale, soprattutto delle mani.
La chiusura totale (chiamiamo le cose in modo comprensibile da tutti), né tantomeno il coprifuoco, generalizzati o parziali non servono a nulla, specie se poi la gente che va in farmacia o a fare la spesa, circola con la mascherina sotto il naso o, peggio, sotto il mento, o non la cambia da giorni, o non si igienizza almeno le mani, o si accalca nei bus o alle casse o nelle sale di attesa.
Bene, i “governanti” centrali, che assumono posizioni pilatesche, come nell’ultimo DPCM, rimandando ulteriori norme più restrittive ai governatori o ai sindaci “sceriffi”,aggravano semplicemente la crisi generalizzata, quella economica, quella sociale, quella individuale e diffondono un clima di paura. Questo è il contrario della ragione; si impegnino in una campagna capillare ed efficiente che insegni alla gente come fare per mettere in pratica le tre seguenti regole che, lo ripeto appositamente, forse sono le uniche armi che abbiamo non per sconfiggere, ma per arginare il fiume in piena:
a) uso corretto della mascherina,
b) rispetto della distanza individuale,
c) corretta igiene personale e delle mani.
Invece di prendersela con le palestre, i bar, i ristoranti, la vita notturna, i giovani già bistrattati, “Lorsignori” si impegnino nel fare rispettare queste tre regole; tutto il resto non serve, è solo dannoso. E si battano il petto perché, pur essendo prevista questa fase di recrudescenza, hanno perso ben 5 mesi in cui avrebbero potuto incrementare eformare il personale sanitario alla gestione dei pazienti affetti da Covid, avrebbero potuto organizzare un servizio pubblico capillare per eseguire tamponi e test sierologici, avrebbero potuto fare una campagna informativa sulle tre regole essenziali, e tant’altro. Ora riacquistino la ragione, seguano una linea coerente e univoca e non facciano altri danni!
Tornando ai giovani, “Lorsignori” dovrebbero vergognarsi per come trattano la nostra gioventù; io ritengo di essere stato fortunato, come tanti della mia generazione, perchè ho avuto una scuola efficiente, dopo la laurea, a 24 anni, ho incominciato la mia professione, ho vissuto la mia gioventù, ho avuto degli ideali, sono riuscito a guardare avanti e a pormi degli obiettivi che ho raggiunto.
Pur nelle difficoltà delle odierne circostanze, offriamo ai nostri giovani le stesse opportunità! Non togliamo loro la scuola, l’università, il lavoro, la loro stessa gioventù e, infine, in questo momento difficile, non aggraviamo la dose colpevolizzandoli solo perché vorrebbero vivere la fase più bella della vita.