“Ripristinare un clima di sereno confronto tra i soggetti sociali del sistema sanitario regionale, così come sollecita la Uil lamentando in proposito ritardi da parte dell’Assessore Franconi nella convocazione di un tavolo con i sindacati, è la condizione minima per affrontare i complessi problemi della sanità lucana”. A sostenerlo è la segreteria Italia dei Valori della Basilicata evidenziando che il partito con il convegno nazionale “Servizio sanitario nazionale: una conquista sociale irrinunciabile” ha rilanciato il proprio impegno su tutto il territorio dalla parte dei cittadini malati e degli operatori sanitari.
“Negli ultimi quattro anni al nostro già boccheggiante sistema sanitario nazionale – si legge nella nota di IdV – sono stati tagliati altri 25 miliardi di euro, mentre in Basilicata l’unico modo per fronteggiare i ridotti trasferimenti statali e “tappare” i deficit accumulati dalle Aziende Sanitarie è il ricorso alle royalties del petrolio che dovrebbero servire ad altro. La verità è che i tagli lineari e sfrenati compiuti dagli ultimi governi non hanno certamente aiutato l’intero comparto ma, anzi, hanno contribuito a decretarne lo sfacelo generale che ha prodotto la riduzione dei posti letto, il blocco delle assunzioni, la soppressione dei servizi e più in generale il blocco strutturale del sistema sanitario. Il sistema sanitario nazionale italiano va reso più efficiente attraverso una razionalizzazione delle risorse che non significa una riduzione dei posti letto o un taglio dei fondi al settore, ma un miglioramento della qualità dei servizi per tutti e non solo per i cittadini che se lo possono permettere. Secondo noi l’obiettivo prioritario è l’intervento nella gestione dell’organizzazione delle aziende sanitarie per migliorare la performance dell’ assistenza sanitaria. Sanità è prima di tutto rapporto e vicinanza col cittadino. “Parliamo – evidenzia il segretario nazionale Ignazio Messina – di diritti e d’informazione per i pazienti, dei tempi di attesa per il trattamento, dei servizi forniti e dell’accesso ai farmaci. Occorrono scelte nitide e molta chiarezza per definire quanto e dove investire. Non serve certo un economista per capire che un taglio lineare ad un fondo sanitario già inferiore a quello di altri Paesi, non è la risposta adeguata al recupero dell’efficienza. Bonificare il sistema sanitario dai tanti sprechi e interessi privati è la cura necessaria di cui il Governo deve farsi carico. Siamo preoccupati per lo stato di salute del nostro Ssn e lo siamo ancora di più se immaginiamo come sarà quello degli anni a venire ovvero un sistema a due velocità, con una corsia preferenziale per chi può pagare di tasca propria e una sanità pubblica sempre più malata. Ecco, l’obiettivo è invertire la rotta e tornare ad assicurare una sanità di tutti e per tutti”.