Impossibile abortire a Matera e provincia, Giulia Adduce (Fp Cgil Matera): “Ripristinare il servizio di IVG all’Ospedale Madonna delle Grazie di Matera”. Di seguito la nota integrale.
Da qualche mese presso l’Ospedale Madonna delle Grazie di Matera non vengono più effettuate le interruzioni volontarie di gravidanza (IVG). Si tratta di una cosa gravissima perché si lede il diritto alla salute delle donne, con riferimento a una prestazione che rientra nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), e che quindi deve essere obbligatoriamente assicurata dal Sistema Sanitario Nazionale nelle sue articolazioni regionali e territoriali. Deve essere inoltre rammentato che l’interruzione volontaria di gravidanza è prevista da più di quarant’anni da una legge dello Stato, la Legge 194/78, che ha sancito il riconoscimento della libertà di autodeterminazione delle donne con riferimento alle scelte procreative.
Da diversi anni, a causa della carenza complessiva di personale e della presenza di personale obiettore di coscienza, le IVG non vengono effettuate nell’ambito dell’attività ordinaria del personale dipendente dell’ASM; il servizio veniva assicurato solo grazie a specifici progetti che prevedevano l’utilizzo del personale dipendente al di fuori della prestazione lavorativa ordinaria e, quindi, con retribuzione aggiuntiva.
Come Fp Cgil di Matera abbiamo sempre contestato questa modalità operativa in quanto riteniamo che, trattandosi di attività ordinaria e prestazione LEA, l’IVG deve essere programmata e assicurata come attività ordinaria e non come progettualità straordinaria, eventualmente facendo assunzioni mirate di personale non obiettore, come avvenuto in altre Regioni.
Chiediamo di ripristinare immediatamente l’attività di IVG presso l’Ospedale Madonna delle Grazie di Matera, per evitare che le donne della provincia di Matera siano costrette a rivolgersi alle strutture sanitarie della provincia di Potenza, o di altre Regioni, rendendo così più complicato e difficile l’esercizio di un diritto previsto da una legge nazionale.
È necessario, inoltre, che si colmino le carenze di personale ostetrico presso il Dipartimento Materno-infantile, che condizionano pesantemente lo svolgimento regolare delle attività (soprattutto in costanza di emergenza pandemica) e sottopongono il personale esistente a carichi di lavoro oramai pericolosamente insostenibili.
È necessario ed urgente, compatibilmente con la cronica carenza di medici anestesisti aggravata dall’emergenza covid, realizzare azioni concrete per ripristinare il servizio di partoanalgesia, anch’esso inserito tra i LEA e diritto di civiltà per le partorienti del nostro territorio, che non devono essere condannate a partorire con dolore.