“Nel periodo 2006-2016 in Basilicata l’andamento delle persone con malattie croniche in buona salute fa registrare una diminuzione percentuale del 40,6 per cento, che rappresenta il dato peggiore tra tutte le regioni d’Italia e porta la quota di malati cronici in buona salute ad appena il 28,7 per cento del totale dei cronici presenti nella nostra regione.”
Ad affermarlo è Michele Napoli, Presidente del Gruppo Consiliare Forza Italia della Regione Basilicata che, nel commentare le risultanze del Rapporto Censis – Rbm Assicurazione Salute presentato nei giorni scorsi a Roma in occasione del “Welfare Day 2017”, aggiunge ”che i lucani affetti da malattie croniche non se la passassero molto bene nella nostra regione è sempre stata una sensazione diffusa che oggi trova conferma nelle risultanze del report CENSIS-Rbm, ma che la condizione di precarietà potesse riguardare addirittura tre malati cronici su quattro è francamente allarmante e pretende concrete azioni a tutela delle condizioni di salute di questi pazienti”.
Le persone affette da malattie croniche, aggiunge Napoli “sono in concreto quelle che soffrono di asma, broncopneumopatia, diabete, cardiopatia ischemica, demenza senile, malattie reumatiche e che necessitano di percorsi diagnostico-terapeutici multidisciplinari attraverso una forte integrazione tra l’assistenza primaria, centrata sul medico di medicina generale, e le cure specialistiche”.
A sei mesi dall’approvazione della legge di riordino del Sistema Sanitario regionale, prosegue l’esponente azzurro “l’indagine Censis Rbm dimostra che i risultati dell’integrazione tra la dimensione ospedaliera e quella territoriale dell’assistenza stentano a manifestarsi in Basilicata”.
Non può essere altrimenti perché, per Napoli “la pseudo riforma varata dalla Giunta alla fine dello scorso anno non comporta alcun investimento nelle risorse umane del nostro sistema sanitario, laddove il punto di partenza dovrebbe essere la valorizzazione del protagonismo, che è nei fatti, degli operatori sanitari”.
Per il Capogruppo di F.I. In Consiglio regionale “la progressiva crescita del fenomeno della cronicità comporta l’incremento della dimensione territoriale dell’assistenza residenziale o semiresidenziale rispetto a quella ospedaliera, ma il fulcro sono e saranno sempre i medici e gli infermieri, il cui numero, purtroppo, in Basilicata non è sufficiente nemmeno per coprire i turni in ospedale ai sensi della direttiva europea sull’orario di lavoro
Giu 20