In vigore dal 19 marzo 2017 i nuovi Livelli Essenziali di Assistenza, nota di Erasmo Bitetti, presidente della FIMMG Matera.
“E’ stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 65 del 18 marzo 2017 il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) del 12 gennaio 2017 con i nuovi Livelli essenziali di assistenza – LEA (Supplemento ordinario n.15).
Si tratta di un “passaggio storico per la Sanità italiana”, ha affermato il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin.
Il nuovo Decreto sostituisce, infatti, integralmente – a distanza di 16 anni – il DPCM 29 novembre 2001, con cui erano stati definiti per la prima volta le attività, i servizi e le prestazioni che il Servizio sanitario nazionale (SSN) è tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione (ticket), con le risorse raccolte attraverso la fiscalità generale.
I Lea verranno aggiornati annualmente.
Ecco le principali novità del DPCM 12 gennaio 2017:
innova il nomenclatore della specialistica ambulatoriale, che risaliva al 1996, escludendo prestazioni obsolete e introducendo prestazioni tecnologicamente avanzate. Per esempio: adroterapia, enteroscopia con microcamera ingeribile, tomografia retinica (OTC);
innova il nomenclatore dell’assistenza protesica, dopo 18 anni, introducendo ausili protesici tecnologicamente avanzati ed escludendo quelli obsoleti. Per esempio: strumenti e software di comunicazione alternativa ed aumentativa, tastiere adattate per persone con gravissime disabilità, protesi ed ortesi di tecnologie innovative;
aggiorna gli elenchi di malattie rare, croniche e invalidanti che danno diritto all’esenzione dal ticket. Inserisce più di 110 entità, tra malattie rare singole e gruppi, e 6 nuove patologie croniche;
offre nuovi vaccini e individua nuovi destinatari in accordo con il nuovo Piano nazionale di prevenzione vaccinale.
Aggiorna la lista delle prestazioni che il SSN offre gratuitamente (senza ticket) a coppie e donne in epoca preconcezionale, e in gravidanza e in puerperio in pieno accordo con le Linee guida sulla gravidanza;
introduce lo screening neonatale per sordità congenita e cataratta congenita. E lo screening neonatale esteso per molte malattie metaboliche ereditarie a tutti i nuovi nati;
inserisce l’endometriosi nell’elenco delle patologie croniche ed invalidanti, negli stadi clinici moderato e grave. Di conseguenza, si riconosce alle pazienti il diritto ad usufruire in esenzione di alcune prestazioni specialistiche di controllo;
trasferisce la celiachia dall’elenco delle malattie rare all’elenco delle malattie croniche. Sarà sufficiente una certificazione di malattia redatta da uno specialista del SSN per ottenere il nuovo attestato di esenzione;
recepisce la legge n. 134 del 2015 sui disturbi dello spettro autistico, che prevede l’aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza per la diagnosi precoce, la cura e il trattamento individualizzato dei disturbi dello spettro autistico;
inserisce nella specialistica ambulatoriale tutte le prestazioni necessarie per la procreazione medicalmente assistita, omologa ed eterologa, fino ad oggi erogate solo in regime di ricovero.
Il nuovo provvedimento rappresenta il risultato di un lavoro condiviso tra Stato, Regioni e Società scientifiche. La Legge di stabilità 2016 ha vincolato 800 milioni di euro per l’aggiornamento dei LEA.
Per garantire l’aggiornamento continuo, sistematico, su regole chiare e criteri scientificamente validi dei Livelli essenziali di assistenza, è stata istituita la Commissione nazionale per l’aggiornamento dei LEA e la promozione dell’appropriatezza nel Servizio sanitario nazionale, presieduta dal Ministro della salute, con la partecipazione delle Regioni e il coinvolgimento dei soggetti con competenze tecnico-scientifiche disponibili a livello centrale e regionale.
(Dal sito del Ministero della salute)
Nuovi Lea, Flovilla (Federanisap): operazione ancora monca
L’introduzione dal 18 marzo scorso dei nuovi Lea (Livelli Essenziali di Assistenza) è purtroppo ancora un’operazione monca perché agli elenchi contenuti nel nuovo nomenclatore della specialistica ambulatoriale non fanno seguito le tariffe e le condizioni di applicabilità. E’ il giudizio del vice presidente nazionale di FederANISAP Antonio Flovilla.
Intanto – sottolinea la nota – il nuovo nomenclatore provvede al necessario e atteso aggiornamento del nomenclatore disciplinato dal decreto ministeriale 22 luglio 1996, includendo prestazioni tecnologicamente avanzate ed eliminando quelle ormai obsolete. Vengono così introdotte numerose procedure diagnostiche e terapeutiche che nel 1996 avevano carattere quasi “sperimentale” oppure erano eseguibili in sicurezza solo in regime di ricovero, ma che oggi sono entrate nella pratica clinica corrente e possono essere erogate in ambito ambulatoriale; si individuano tutte le prestazioni di procreazione medicalmente assistita (PMA) che saranno erogate a carico del Servizio sanitario nazionale (fino ad oggi erogate solo in regime di ricovero); si rivede profondamente l’elenco delle prestazioni di genetica e, per ogni singola prestazione, fa riferimento ad un elenco puntuale di patologie per le quali è necessaria l’indagine su un determinato numero di geni; si introduce la consulenza genetica, che consente di spiegare al paziente l’importanza ed il significato del test al momento dell’esecuzione, le implicazioni connesse al risultato al momento della consegna del referto ed, eventualmente, di fornire allo stesso il sostegno necessario per affrontare situazioni spesso emotivamente difficili; si introducono prestazioni di elevatissimo contenuto tecnologico (adroterapia) o di tecnologia recente (enteroscopia con microcamera ingeribile, radioterapia stereotassica).
Ma il nuovo Nomenclatore dell’assistenza specialistica ambulatoriale – continua la nota a firma di Flovilla – contiene numerosi “lacci” specie per i laboratori e per la diagnostica. E’ stata dedicata una particolare attenzione all’appropriatezza clinica: per un numero ridotto di prestazioni sono state individuate “condizioni di erogabilità”, di carattere vincolante ai fini dell’inclusione nei Lea; per altre, sono state individuate “indicazioni di appropriatezza prescrittiva”. E’ stato introdotto l’obbligo per il medico prescrittore di riportare sulla ricetta la diagnosi o il sospetto diagnostico.
Questo significa – spiega il vice presidente nazionale di FederANISAP – che ad esempio per le prestazioni di genetica di fatto ci sarà un freno per l’appesantimento di procedure a carico delle strutture della sanità privata accreditata che se ne occupano da tempo. Inoltre il richiamo al Patto della Salute non è sufficiente senza che il Ministero o le Regioni indichino le condizioni di erogabilità delle nuove prestazioni. E atteso che il decreto Balduzzi è decaduto siamo in attesa di conoscere cosa intendono fare Governo e Regioni in materia di tariffe. In verità – conclude Flovilla che annuncia un approfondimento specifico da parte dell’organismo nazionale dirigente di FederAnisap – ci saremmo aspettati normative chiare in grado di far giustizia dei numerosi equivoci che alimentano confusione e non ci aiutano a lavorare, invece verifichiamo che i nuovi Lea accanto a buone luci contengono troppe ombre che allontano l’obiettivo, che pure nei propositi si vorrebbe perseguire, di ampliare le condizioni del diritto alla salute del cittadino.